lanciafiamme

sm. inv. [sec. XX; dall'impt. di lanciare+fiamma]. Apparecchio atto a lanciare un dardo di fiamma della lunghezza di 20-30 m per i modelli individuali e di oltre 100 m per i modelli da carro e da postazione. I primi lanciafiamme, che furono usati dai Tedeschi il 26 febbraio 1915 nella battaglia di Malancourt, erano a funzionamento continuo, alimentati da una miscela liquida infiammabile di idrocarburi propulsa da azoto compresso. Verso la fine del conflitto furono introdotti i primi modelli a funzionamento intermittente, con rubinetto a molla nella lancia. I lanciafiamme impiegati nella II guerra mondiale, oltre al funzionamento intermittente, erano provvisti di un dispositivo di accensione automatica, costituito da una spugnetta di platino collocata nella lancia anteriormente al rubinetto e capace di accendere cataliticamente un getto di idrogeno compresso che, all'apertura del rubinetto, precedeva il flusso della miscela incendiaria. Quest'ultima poi, anziché di olio minerale e petrolio, era costituita da miscele di solfuro di carbonio, zolfo e fosforo. Sebbene abbiano perso gran parte della loro importanza tattica, i lanciafiamme sono tuttora usati per aprire varchi nella vegetazione tropicale e per la bonifica di aree limitate contaminate da aggressivi chimici o biologici.

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