lombalgìa

sf. [da lombo+-algia]. Stato morboso caratterizzato da dolore nella regione lombare. Può essere provocato da mialgia dei gruppi muscolari della zona, da affezioni del segmento lombare della colonna vertebrale (fratture, lussazioni, artrosi e spondilosi deformante, ernie posteriori dei dischi intervertebrali, ecc.), da alterazioni statiche degli arti inferiori, da malformazioni congenite (sacralizzazione della quinta vertebra lombare) o da lesioni di organi in rapporto topografico con la regione lombare (litiasi renale, appendicite, colecistite, ecc.); in quest'ultimo caso si parla di lombalgia riflessa. La forma più comune è la lombalgia acuta, che si verifica in seguito a uno sforzo o a un brusco movimento. Regredisce rapidamente con il riposo e con farmaci antinfiammatori. La lombalgia cronica, dovuta a patologie osteoarticolari, oltre alla cura della malattia di base, richiede anche di fisioterapia, di farmaci utili per eliminare il dolore da spasmo muscolare cronico, e dell'eliminazione dei fattori aggravanti come l'obesità.

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