meandro

Indice

Lessico

sm. [sec. XVII; dal fiume omonimo noto per le tortuosità del suo corso].

1) Sinuosità descritta da un corso d'acqua per lo più in fase di maturità o di senilità per scostamento del proprio tracciato dalla normale direzione di flusso e successivo raccordo con la stessa più a valle: la conformazione e l'ampiezza della curva dipendono dalla natura litologica dei terreni che costituiscono il letto del fiume e dalla velocità, portata, capacità di trasporto, ecc. dello stesso.

2) Per estensione, figura o andamento serpeggiante e complicato: i meandri delle strade cittadine. Fig., intrico, tortuosità: non seguo i meandri del tuo ragionamento.

3) Motivo decorativo costituito da linee sinuose ripetute o da forme geometriche intrecciate o sovrapposte (come la greca), largamente usato nell'ornamentazione di membrature architettoniche (nei templi greci, italioti ed etruschi e in genere nell'architettura di derivazione classica), nella ceramica greca di stile geometrico e, in età romana, nella decorazione dei pavimenti a mosaico.

Geomorfologia

Per meandro in senso stretto alcuni intendono la coppia formata da due anse successive del fiume, che, nell'insieme, presentano una forma a “S”. In un meandro si distinguono una sponda concava (rispetto a un osservatore posto al centro della corrente) e una sponda convessa. Sulla prima, detta anche botta, la corrente fluviale erode, in prossimità della seconda deposita. L'erosione sulla sponda concava non avviene nel punto di massima curvatura, ma a valle di questo provocando lo spostamento verso l'esterno e verso valle del meandro. L'accentuarsi della curvatura di un'ansa meandrica fa gradualmente assumere alla stessa una forma tendente alla circolare. All'interno dell'ansa meandrica viene così delimitata una sorta di penisola (lobo del meandro) collegata al corpo principale della sponda fluviale da un istmo (collo o torsolo del meandro). Fenomeno caratteristico legato all'evoluzione del meandro è il cosiddetto salto del meandro che si verifica quando i lati opposti del collo, per progressiva erosione, si avvicinano fino alla distruzione del collo stesso (salto per tangenza) oppure quando, in occasione di una piena, il corso d'acqua scavalca direttamente il collo, tagliando l'istmo così da insediarvisi stabilmente (salto del meandro per tracimazione). A seguito del salto del meandro, la vecchia ansa rimane completamente o parzialmente isolata dall'alveo attivo; a queste anse abbandonate viene dato il nome di lanche o mortizze o meandri morti. I meandri vengono distinti in due gruppi: meandri liberi (o divaganti) e meandri incassati. I primi, assai più diffusi, sono tipici di quasi tutti i corsi d'acqua impostati sulle pianure alluvionali; i secondi sono invece quelli incisi direttamente e profondamente nella roccia in posto. Circa le cause della genesi dei meandri liberi, senza entrare nei particolari delle varie ipotesi formulate, si ricorda che essi sembrerebbero rappresentare la conseguenza del rallentamento che subiscono le correnti fluviali al passaggio dalle zone montuose alle pianure o in prossimità di una confluenza: come avviene per i vagoni di un treno che tendono ad assumere un andamento serpeggiante nel caso di brusco arresto della motrice, così la pressione esercitata dalle masse d'acqua di monte su quelle di valle, assai più lente, obbligherebbe queste a meandreggiare. Secondo un'altra ipotesi, per provocare il fenomeno sarebbe sufficiente, in pianura, anche un minimo ostacolo capace di produrre una deviazione del filone principale della corrente; questo sarebbe pertanto costretto ad assumere un andamento, per così dire, pendolare, come quello che presenta una pallina che si muova lungo un canale di cemento a sezione semicircolare dopo che sia stata, anche per un solo attimo, deviata dal suo moto rettilineo. La genesi dei meandri incassati è invece generalmente connessa a fenomeni di ringiovanimento che comportano una improvvisa e intensa ripresa dell'erosione verticale; in tal modo i meandri invece di modellarsi semplicemente nella copertura di materiali incoerenti, vengono impressi e fissati nella sottostante roccia in posto.

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