Lessico

sm. (f. -trice) [sec. XIV; da mediare]. Chi si interpone fra due o più parti per il raggiungimento di un accordo o per concludere una trattativa: fare da mediatore; offrirsi come mediatore. Per estensione, mediatore chimico, sostanza fisiologica che permette la trasmissione degli impulsi dalla fibra nervosa all'organo effettore oppure tra due strutture nervose in collegamento sinaptico. Anche agg., che ha il ruolo di mediatore o intercessore; che riguarda la mediazione: funzione mediatrice fra due contendenti. Nel commercio, persona che agevola la stipulazione di un contratto tra venditore e compratore: mediatore d'affari; mediatore di borsa, agente che fa da intermediario nelle operazioni di borsa.

Fisiologia

La scoperta dell'esistenza di una mediazione chimica nei processi nervosi che controllano l'attività di tutte le strutture eccitabili dell'organismo (muscolatura scheletrica, muscolatura liscia, cuore) nonché delle ghiandole a secrezione interna ed esterna, ha costituito una tappa fondamentale nella moderna fisiologia e ha avuto importanti implicazioni pratiche; infatti, attraverso mezzi farmacologici che interferiscono con i mediatori chimici, è oggi possibile influenzare in maniera selettiva l'attività di specifiche sezioni del sistema nervoso periferico, mentre esistono i presupposti per realizzare un analogo controllo farmacologico a livello del sistema nervoso centrale. I mediatori chimici intervengono nei meccanismi fisiologici che sono alla base, nel sistema nervoso, della trasmissione degli impulsi, cioè del passaggio dell'impulso dalla terminazione della fibra nervosa alla cellula dell'organo effettore oppure a una seconda cellula nervosa che è in collegamento sinaptico con la prima. La trasmissione dell'impulso (che può avere carattere eccitatorio o inibitorio) si verifica in una serie di fasi concatenate. All'arrivo dell'impulso nelle terminazioni presinaptiche si ha la liberazione del mediatore chimico: i mediatori chimici vengono di solito sintetizzati a livello delle stesse terminazioni nervose, dove vengono immagazzinati in “pacchetti” nell'interno di speciali vescicole. Durante lo stato di riposo vengono continuamente liberate piccole quantità di mediatori chimici le quali sono tuttavia insufficienti per eccitare la membrana della cellula effettrice. L'arrivo dell'impulso libera invece quantità sufficienti di mediatori e si passa così alla successiva fase che consiste nella combinazione del mediatore chimico con i recettori della membrana postsinaptica: il mediatore chimico diffonde nello spazio sinaptico e va a fissarsi su raggruppamenti chimici specifici (recettori) posti nella membrana della cellula effettrice. La combinazione del mediatore con il recettore provoca modificazioni di permeabilità ionica della membrana postsinaptica cui può far seguito, secondo il tipo di sinapsi, la generazione di un potenziale d'azione eccitatorio o inibitorio. Inizia così l'attività postsinaptica: se il potenziale d'azione neo-generato è di intensità sufficiente, si ha la sua propagazione oppure la risposta dell'organo effettore. Segue la distruzione o l'allontanamento del mediatore chimico: dopo ciascun eccitamento, speciali meccanismi enzimatici provvedono a eliminare l'eccesso di mediatore chimico rimasto a livello della sinapsi.

Bibliografia (per il mediatore chimico)

O. Carrier, Pharmacology of the Peripheral Autonomic Nervous System, New York, 1972; I. Kopin, Neurotransmitters, Baltimora, 1972; T. C. Ruch, H. D. Patton, Neurophysiology, Filadelfia, 1972; G. Kuschinsky, H. Lüllmann, Farmacologia, Padova, 1974; A. C. Guyton, Neurofisiologia umana, Roma, 1988.

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