megàntropo

sm. [da mega-+-antropo]. Primate gigante fossile vissuto nell'isola di Giava nel Pleistocene inferiore e medio. Conosciuto attraverso tre frammenti mandibolari e qualche dente estratti dai giacimenti fossiliferi di Sangiram dal 1939 al 1941 da G. H. R. Koenigswald (che lo definì Meganthropus paleojavanicus) il megantropo ha posto un problema di collocazione tassonomica nella linea filetica degli Ominidi. Nonostante le dimensioni della mandibola che denunciano una struttura scheletrica eccezionalmente robusta e giustificano la denominazione generica di “primate gigante”, alcuni particolari hanno indotto ad associare il megantropo alle Australopitecine di cui costituirebbe una particolare forma asiatica. Questa associazione sarebbe poi confermata dalla scoperta (Kohl-Larsen, 1939) presso il lago di Eyasi, in Africa, di frammenti di mascellare superiore e di alcuni premolari e molari appartenenti a una forma di primate gigante africano, del Pleistocene medio, simile al megantropo di Giava e perciò denominato Meganthropus africanus. Questa interpretazione propone una pressoché indubbia continuità filetica fra le Australopitecine e i Pitecantropi. Secondo le ipotesi di Koenigswald e di altri studiosi, tuttavia, il megantropo viene considerato una varietà di pitecantropo negandogli quindi il ruolo di forma di passaggio e di anello di continuità dalle forme di Ominidi africane a quelle asiatiche.

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