microcrédito

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Con il termine si indica uno strumento di sviluppo economico che permette l’accesso ai servizi finanziari a individui in condizioni di povertà ed emarginazione. Si tratta solitamente di un credito di piccolo ammontare finalizzato all'avvio di un'attività imprenditoriale o per far fronte a spese d'emergenza, nei confronti di soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico, che generalmente sono esclusi dal settore finanziario formale. Nato a sostegno di famiglie, piccole imprese e cooperative dei Paesi in via di sviluppo che non possono, per mancanza di garanzie reali o microdimensioni imprenditoriali, accedere ai normali canali di prestito del sistema bancario, il microcredito in anni recenti si è diffuso anche nei Paesi avanzati a sostegno dei nuovi poveri (non solo chi vive sulla soglia della sussistenza o al di sotto di essa, ma anche piccole imprese e artigiani). Idee analoghe al microcredito possono essere individuate già tra il XVIII e il XIX secolo negli scritti di Jonathan Swift, nelle teorie dell’anarchico individualista Lysander Spooner che ipotizzava piccoli prestiti utilizzati per le attività imprenditoriali delle persone meno agiate come un modo per alleviare la povertà, nelle banche di credito cooperativo create nella Germania rurale a sostegno degli agricoltori da F.W. Raiffeisen. Il primo istituto di microcredito moderno è la Grameen Bank fondata in Bangladesh nel 1976 da Muhammad Yunus, cui hanno fatto presto seguito altri progetti analoghi in Asia e America Latina. Sebbene alcuni abbiano criticato il microcredito poiché intrappolerebbe i più poveri in un meccanismo di debito, la maggior parte degli studi concorda nel rilevare che riduce la povertà, creando opportunità di generare reddito, una maggiore occupazione e redditi più alti. Proprio alla luce di queste osservazioni, nel 2005 le Nazioni Unite hanno proclamato l’Anno internazionale del Microcredito. Nel 2006 in Italia è stato istituito il Comitato nazionale italiano permanente per il microcredito, trasformato nel 2011 in Ente Nazionale per il Microcredito (ENM) con «l'obiettivo di sradicare la povertà e di supportare la lotta all'esclusione sociale in Italia e, in ambito internazionale, nei Paesi in via di sviluppo e nelle economie in transizione, di coordinare con compiti di promozione, indirizzo, agevolazione, valutazione e monitoraggio degli "strumenti microfinanziari" promossi dall'UE, nonché delle "attività microfinanziarie" realizzate a valere su fondi dell'Unione Europea». Negli anni antecedenti alla pandemia di Coronavirus, i rapporti periodici dell’Ente Nazionale hanno mostrato come anche in Italia il microcredito avesse svolto un ruolo fondamentale nella ripresa a seguito della crisi economica del 2008.

Bibliografia

C. Conti, A. Mauri, Finanza informale, finanza etica e finanza internazionale nelle piccole e medie imprese, Milano, 2000, pp. 53-118; A. Chili, (a cura di), Dai Monti di pietà al microcredito oggi: atti, Bologna, 2006; L. Becchetti, Il microcredito: una nuova frontiera per l'economia, Bologna, 2008; Dizionario di microfinanza - Le voci del microcredito, a cura di G. Pizzo e G. Tagliavini, Roma, 2013.

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