microinfluencer

Con il termine microinfluencer si indica una particolare categoria di influencer in Rete. In base all’ampiezza del pubblico, la ANA (Association of National Advertisers) definisce microinfluencer chi abbia fino a 25.000 followers sui social network. Solitamente i microinfluencer godono di un nutrito seguito sui canali social e riescono a stringere legami forti con i propri follower. Poiché appaiono competenti, appassionati e onesti, i microinfluencer sono considerati una fonte di informazione affidabile e, dunque, da tenere in considerazione prima di decidere (per esempio) di fare un acquisto; il pubblico di riferimento si restringe ma è molto più targettizzato, attento, specifico. Il 99,2% dei microinfluencer crede nei prodotti e servizi che promuove (2018 Global Micro-Influencer Study di SocialPubli.com) e il 37,2% decide di collaborare con un brand più di una volta proprio (e solo) perché è un suo fan e ne usa già di frequente i prodotti o servizi. Queste caratteristiche in genere si concretizzano in un elevato costumer engagement rate (tasso di coinvolgimento del cliente). Il rapporto tra il numero di followers e la media di likes che ricevono i contenuti di questi nuovi influencer è sensibilmente più alto rispetto ai numeri dei macroinfluencer (profili con più di 100.000 followers o likes). L'engagement rate per un profilo con un numero di seguaci uguale o inferiore a 1.000 raggiunge solitamente l’8%. Questa percentuale diminuisce con l’aumento dei followers, si dimezza intorno ai 10.000 followers e arriva all’1,7% per i profili con 100.000 o più seguaci. Dal punto di vista di brand e aziende, se il “follower medio” di un microinfluencer coincide con il potenziale acquirente di un prodotto, le probabilità di una campagna di successo sono elevate. Rispetto agli influencer più noti, i microinfluencer hanno un costo decisamente minore, quindi a parità di budget un’azienda può coinvolgere più microinfluencer invece che fare affidamento su un unico macroinfluencer o celebrity. A testimonianza della crescente importanza del fenomeno, nel 2018 il 59,7% delle aziende intervistate da ONIM (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing) lavorava con influencer con meno di 30.000 follower.

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