Lessico

agg. [sec. XIV; da minera]. Propr., che si estrae dalle miniere. Per estensione, che ha natura di minerale; che contiene minerali o che da essi si ricava: sostanze, sali minerali ; carbone minerale , fossile; regno minerale , nella tradizionale suddivisione del mondo naturale, la categoria che comprende i corpi inanimati (distinto dai regni animale e vegetale).

Chimica: acqua minerale

Acqua naturale, generalmente sorgiva, che contiene disciolti sali minerali e gas per l'azione solvente esercitata dall'acqua stessa a contatto delle rocce attraversate prima di affiorare in superficie. Le acque minerali possono essere distinte in base alla natura, alla concentrazione delle sostanze disciolte e alle proprietà fisiche e organolettiche; trovano impieghi vari, soprattutto potabile e terapeutico. Le proprietà fisiche di maggiore interesse sono la temperatura e la radioattività; le acque che all'emissione presentano una temperatura superiore a quella media del suolo circostante sono dette termali: dato che normalmente contengono sostanze disciolte in quantità superiore alla media, sono anche definite termominerali. Per quanto concerne la composizione chimica, una prima suddivisione distingue le acque minerali in base alla entità del residuo fisso (rappresentato dal peso percentuale dei sali che rimangono dopo essiccazione a 180 ºC), in: oligominerali se è inferiore a.0,2 g/l; mediominerali se è compreso tra.0,2 e 1 g/l; minerali in senso stretto se è superiore a 1 g/l. Le sostanze disciolte sono quasi sempre presenti in forma ionica: i più comuni termini sono Cl-, Br-, I-, F-, SO42-, HCO₃-, CO₃2-, tra gli anioni, e Na+, K+, Li+, Mg2+, Ca2+, NH4+, tra i cationi. Le acque minerali possono inoltre contenere sostanze in forma colloidale, come silice, idrossido di ferro e sesquiossido di alluminio, e gas; relativamente al contenuto in gas si hanno acque carboniche, ricche di biossido di carbonio, sulfuree, ricche di solfuro di idrogeno, ammoniacali, metanifere, ecc. La più comune classificazione delle acque minerali si basa sulla natura del contenuto in sali e pertanto si distinguono acque alcaline, calcaree, ferruginose, salse, silicee, solforose, arsenicali, ecc.; spesso possono contenere quantità significative di sali diversi, la cui associazione ha valore distintivo: così si hanno acque alcalino-ferruginose, solfato-calciche, salso-iodiche, bicarbonato-alcaline, solfato-alcaline, sodio-solforose, ecc. Le acque indicate per l'idropinoterapia sono distinte in ipotoniche, isotoniche e ipertoniche secondo che la loro pressione osmotica risulti inferiore, uguale o superiore a quella del sangue.

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