Lessico

sf. [sec. XIX; da nazionale].

1) Appartenenza a una data nazione: certificato di nazionalità italiana. Per estensione, nazione, razza, stirpe: uno Stato che comprende nazionalità diverse.

2) Carattere nazionale specifico: principio di nazionalità, diritto di ogni nazione di organizzarsi in Stato indipendente e sovrano.

Diritto

Riferita alle persone fisiche la nazionalità indica la loro appartenenza a un gruppo etnico, a differenza della cittadinanza, che precisa la loro appartenenza a uno Stato. La nazionalità viene invece a coincidere con la cittadinanza nelle persone giuridiche quali sono le navi, gli aerei, ecc. Il diritto internazionale riconosce ai singoli Stati il diritto a determinare le norme per le quali navi e aerei possono battere la loro bandiera. Per le navi icriteri sono i seguenti: cittadinanza del proprietario, del luogo di costruzione della nave, dell'equipaggio. Per l'Italia valgono le seguenti norme: la proprietà della nave deve essere di cittadini italiani o di società con prevalenza di capitale italiano almeno per 16 carati su 24; le società proprietarie di navi devono essere costituite in Italia o avere quivi la loro sede sociale e i loro maggiori interessi; gli equipaggi devono essere italiani e solo in caso di particolare necessità è consentito l'ingaggio di marinai stranieri, ma solo fino a un terzo dell'equipaggio e limitatamente al personale di bassa forza. Per gli aerei civili i criteri si richiamano a quanto stabilito dalla Convenzione di Chicago: la nazionalità dell'aereo è quella in cui è stato immatricolato. In Italia possono essere immatricolati: gli aerei di proprietà dello Stato o di enti pubblici; quelli appartenenti a cittadini italiani o a società costituite in Italia con capitale appartenente almeno per due terzi a cittadini italiani e con dirigenti italiani.

Cenni storici: principio di nazionalità

Formulato inizialmente da Herder e da Rousseau, fu sostenuto dai Paesi della coalizione antinapoleonica ma venne smentito dalle soluzioni politico-territoriali definite dai vincitori al Congresso di Vienna (1815). In Italia rappresentò una caratteristica dell'ideologia e del programma di G. Mazzini, fermamente contrario al legittimismo dell'ancien régime e agli accordi dinastici che trascuravano i diritti dei popoli e delle nazionalità oppresse in Italia, nell'Impero austro-ungarico e nell'Impero turco. Il principio di nazionalità fu anche invocato dalle correnti dell'interventismo democratico (socialisti riformisti, radicali, repubblicani) favorevoli alla partecipazione dell'Italia nella prima guerra mondiale. Parte del programma di Th. W. Wilson dei “14 punti”, il principio di nazionalità ebbe la sua maggiore realizzazione alla fine della I guerra mondiale (1914-18) con il crollo del Reich tedesco e dei tre imperi plurinazionali austro-ungarico, russo e ottomano. È stato alla base delle rivendicazioni di indipendenza, dopo il 1945, dei popoli assoggettati alla dominazione coloniale europea.

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