nitroglicerina

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sf. [sec. XIX; nitro-+glicerina]. Composto chimico di formula bruta C₃H5O9N₃ e struttura di triestere della glicerina con l'acido nitrico:

Va indicata più correttamente con il nome di trinitroglicerina (da cui la sigla TNG) per differenziarla dai monoesteri e dai diesteri nitrici della glicerina. La nitroglicerina si prepara per nitrazione della glicerina con una miscela solfonitrica a una temperatura inferiore a 18 ºC. I composti di partenza utilizzati per produzione di nitroglicerina devono essere il più possibile puri: in caso contrario si ottiene una nitroglicerina impura che già durante la preparazione oppure durante la conservazione può alterarsi fino a esplodere spontaneamente. La preparazione e tutte le successive manipolazioni della nitroglicerina vengono comunque condotte con apparecchiature comandate a distanza controllandone il funzionamento mediante apparecchi televisivi a circuito chiuso in modo da evitare danni alle persone in seguito alle imprevedibili esplosioni che talvolta si verificano malgrado l'adozione di ogni possibile cautela. La nitroglicerina pura si presenta come un liquido pesante oleoso e incolore, quasi insolubile in acqua ma miscibile con la maggior parte dei solventi organici, con punto di fusione a 13,1 ºC. Per riscaldamento a 180 ºC o per semplice urto la nitroglicerina esplode con estrema violenza; da ciò la pericolosità del trasporto e della conservazione, per cui la nitroglicerina viene usata come esplosivo solo in casi eccezionali. Rappresenta il costituente fondamentale di altri esplosivi più maneggevoli, come la dinamite e le polveri senza fumo tipo balestiti, ecc., che si preparano miscelando la nitroglicerina rispettivamente con materiali adsorbenti solidi come la farina fossile o gelatinizzandola con nitrocellulosa e altri ingredienti e con opportuni agenti stabilizzanti. § La nitroglicerina, per la sua azione vasodilatatrice, viene adoperata nella profilassi e nella terapia dell'angina pectoris. Nell'ambito dei nitroderivati antianginosi rappresenta il composto più attivo, essendo efficace già a dosi inferiori a 1 mg. Si adopera per via orale o perlinguale allo scopo di prevenire gli attacchi e nella terapia di mantenimento dell'angina.

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