operatòrio

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agg. [sec. XVII; da operare].

1) Relativo a un'operazione specialmente chirurgica: intervento operatorio; sala operatoria, locale di un ospedale attrezzato per operazioni chirurgiche; letto operatorio, quello speciale su cui si adagia il paziente sottoposto a intervento.

2) In matematica, relativo agli operatori; per esempio, prodotto operatorio, l'esecuzione successiva di operatori applicati a uno stesso operando in un ordine determinato.

3) In psicologia, teoria operatoria, teoria dello svizzero J. Piaget, secondo il quale l'origine del pensiero va ricercata nell'azione. Nel corso dello sviluppo, il bambino apprende a utilizzare una serie di schemi d'azione che vengono progressivamente interiorizzati e diventano le basi delle sue strutture di pensiero. Prima dei 6-7 anni ca. questi schemi d'azione non sono reversibili (Piaget definisce intuitiva questa fase dell'intelligenza). Dopo tale età viene raggiunto il cosiddetto pensiero operatorio che consiste in schemi d'azione interiorizzati, reversibili e riuniti in strutture dette raggruppamenti. Si distingue una fase di pensiero operatorio concreto (tra i 6 e gli 11 anni ca.) e una fase di pensiero operatorio astratto (dopo gli 11 anni).

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