orditóio

sm. [da ordire]. Complesso di apparecchiature usate per eseguire l'orditura, ossia l'avvolgimento dei fili di ordito sul subbio necessario alla successiva tessitura. Esistono orditoi a sezione e orditoi a frazione. Nell'orditoio a sezione, usato per piccole quantità di filato da ordire, le rocche che portano i fili di ordito vengono disposte su di una cantra, o rastrelliera, secondo la nota di ordimento. Dalla cantra si svolge un numero di fili (portata) che è sottomultiplo del totale dei fili di ordito che devono essere raccolti sul subbio. I fili di portata hanno una lunghezza uguale a quella del tessuto da fabbricare più l'“imborso”, che è l'accorciamento dovuto all'intrecciarsi dell'ordito con la trama. L'operazione di orditura si esegue avvolgendo sul tamburo dell'orditoio una “portata” di fianco all'altra in modo che il totale dei fili di ordito abbia una larghezza uguale a quella del subbio. La preparazione del subbio si effettua avvolgendo contemporaneamente su di esso tutte le “portate” avvolte sul tamburo dell'orditoio, quindi il subbio viene collocato sul cilindro raccoglitore che verrà poi montato sul telaio. Nell'orditoio a frazione, utilizzato per elevate quantità di filato, i fili di ordito vengono avvolti invece su di un certo numero di cilindri facenti parte dell'orditoio, detti “cilindri alimentatori”, sempre in un numero che è sottomultiplo del totale dell'ordito. Per la preparazione del subbio i fili vengono fatti passare dai cilindri alimentatori al subbio, disposto su di un orditoio raccoglitore, alternando i fili dei diversi cilindri per avere una migliore uniformità dell'ordito. Durante l'operazione di orditura, se necessario per aumentare la resistenza e la scorrevolezza dei fili di ordito, si esegue l'imbozzimatura. Questa viene ottenuta facendo passare i fili, prima di raccoglierli sul subbio, nel bagno di imbozzimatura opportunamente preparato.

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