pòlo (sport)

sm. [sec. XIX; dall'inglese polo, dal tibetano pulu, palla1)]. Sport a squadre praticato da giocatori a cavallo e molto diffuso in tutto il continente asiatico fin da epoca remota. Furono alcuni ufficiali britannici che, conosciuto il gioco mentre erano di stanza nel Punjab, nel nord dell'India occidentale, lo introdussero nel 1869 in Gran Bretagna, dove due anni dopo il X reggimento degli Ussari e il IX dei Lancieri disputarono la prima partita ufficiale svoltasi in un Paese europeo. Il polo non era ancora rigidamente regolamentato e in quei tempi veniva praticato tra squadre di 8 giocatori che montavano, secondo quanto avveniva in Oriente, cavalli di piccola taglia: da ciò derivò uno dei primi nomi del gioco, polo ponie, denominazione che venne mantenuta sino al 1919 quando ormai era già adottato da 23 anni il regolamento ufficiale ancor oggi in vigore senza sostanziali modifiche. Il polo si pratica su un campo rettangolare e preferibilmente erboso, lungo da 180 a 275 m e largo da 146 a 182 m, bordato da un tavolato dipinto in bianco e alto 26 cm, destinato a trattenere in gioco la palla. Al centro dei lati minori sono collocate le porte costituite da due montanti di vimini del diametro di 20 cm e alti almeno 3 m, distanti fra loro 7,59 m. Ciascuna squadra è composta da 4 giocatori che si affrontano per un massimo di 8 tempi di 8 minuti ciascuno, con intervalli di 3 minuti per consentire il cambio dei cavalli. I giocatori, muniti di un casco protettivo, guidano il cavallo tenendo le redini con la sinistra e impugnando con la destra un maglio (lungo 1,24-1,34 m e del peso medio di 430 g) col quale devono colpire la palla (di radica o di gomma, del diametro di 8,2 cm e del peso massimo di 120 g) per indirizzarla dentro la porta della squadra avversaria. Vince la squadra che segna più punti, nel polo definiti vantaggi. Dopo la segnatura di ogni vantaggio, le squadre invertono le posizioni in campo. L'incontro è diretto da uno o due arbitri, anch'essi a cavallo, muniti di fischietto e provvisti di apposite sacche, fissate alla sella, ripiene di palle che vengono usate per sostituire quelle finite fuori campo. Il polo è gioco molto veloce e richiede grande abilità sia nel cavalcare sia nel colpire in corsa la palla; esige anche un frequente cambio dei cavalli. È stato anche incluso in diversi programmi olimpici (1908, 1920, 1924 e 1936); si svolgono inoltre campionati mondiali, nazionali e continentali. In Italia il polo si è un poco sviluppato a partire dal 1926 e solo nel 1940 venne costituito il GIP (Gruppo Italiano Polo) che fa parte della Federazione Italiana Sport Equestri.

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