Definizione

agg. [sec. XX; paleo-+cristiano]. Dei primi tempi della storia del cristianesimo, dagli inizi fino al sec. VI ca., specialmente con riferito all'arte fiorita tra i sec. III e VI nei territori posti sotto il dominio romano: mosaici paleocristiani.

Arte: architettura

L'architettura paleocristiano non ebbe una precisa fisionomia prima dell'editto di Costantino (313), col quale il cristianesimo acquistò il diritto di esplicarsi liberamente. Fino a questa data furono usate come luoghi di culto case private o anche domus ecclesiae, piccole costruzioni la cui tipologia si rifaceva forse alla casa romana con atrio. Nel sec. IV comparve la basilica, edificio esemplare della religione cristiana, le cui nuove esigenze liturgiche determinavano la necessità di un ambiente in cui tutti i fedeli potessero riunirsi e partecipare ai riti. Sull'origine della basilica sono state avanzate diverse teorie, delle quali oggi si accetta quella che ne riconosce l'indiscussa originalità nell'elaborazione profonda di modelli architettonici preesistenti, soprattutto di quelli relativi alle strutture imperiali romane (palazzi, ville, terme, basiliche forensi). La prima forma di basilica a semplice sala rettangolare allungata, con struttura muraria continua e volta a concrezione, si arricchì in seguito di colonnati paralleli all'interno (3 o 5 navate) e di absidi nelle parti terminali. La presenza del transetto, a tre quarti della lunghezza dell'edificio, suggerisce una forma a croce di chiaro significato simbolico. All'esterno, sulla facciata, il nartece e spesso il quadriportico completavano l'insieme. Tra le basiliche romane dei sec. IV e V si ricordano S. Maria Maggiore, S. Sabina, S. Giovanni in Laterano, S. Pietro, S. Lorenzo, S. Paolo fuori le Mura e inoltre S. Apollinare in Classe e S. Apollinare Nuovo a Ravenna, la basilica di Aquileia e quella di S. Tecla a Milano. Accanto alle basiliche a sviluppo longitudinale non mancano edifici a pianta centrale, adibiti a battistero, a mausoleo, a martyrium, con struttura interna ripresa dallo schema di architetture imperiali, spesso con nicchie e ambulacro a colonne, come nel mausoleo di S. Costanza a Roma. La chiesa di S. Lorenzo a Milano è un grande edificio a pianta centrale con esedre e matronei, cinto da un ampio ambulacro. Altri importanti esempi a pianta centrale sono le basiliche rotonde di S. Stefano a Roma e di S. Angelo a Perugia. Costantino e i suoi successori promossero numerose costruzioni anche a Costantinopoli (primitiva S. Sofia, basilica dei SS. Apostoli a sviluppo cruciforme), in Siria (basilica di Fafertin, 372; martyrium di S. Babila ad Antiochia) e in Terrasanta (chiesa della Natività a Betlemme, rotonda dell'Anàstasis a Gerusalemme).

Arte: pittura e mosaico

Le più cospicue testimonianze di pittura paleocristiana in ambiente occidentale sono rintracciabili negli affreschi delle catacombe romane. I più antichi esempi di decorazione catacombale (inizi sec. III: catacombe di Domitilla, di Callisto, di Pretestato, di Priscilla) mostrano una precisa derivazione dai moduli stilistici della cosiddetta pittura “compendiaria” romana di cui sviluppano ulteriormente la tendenza alla schematizzazione delle forme. In seguito all'editto di Costantino, pur continuando l'uso di affrescare le catacombe (affreschi delle catacombe di via Latina) compaiono i primi cicli di decorazione a mosaico (volta dell'ambulacro di S. Costanza, catino absidale di S. Pudenziana) che mostrano chiaramente il permanere, in ambiente cristiano, di motivi decorativi tratti dal repertorio figurativo pagano. Accanto alle opere romane, tra le testimonianze più significative del sec. IV sono da ricordare i mosaici pavimentali della basilica di Aquileia e i mosaici parietali (solo in parte conservati) della cappella di S. Aquilino in S. Lorenzo a Milano. Ai primi decenni del sec. V appartengono invece i mosaici della basilica di S. Maria Maggiore a Roma ;in particolare, i mosaici della navata centrale appaiono più vicini alla tradizione figurativa romana di derivazione ellenistica, mentre quelli dell'arco trionfale, nella tendenza all'appiattimento bidimensionale delle figure, costituiscono la premessa stilistica dei più tardi mosaici della basilica dei SS. Cosma e Damiano (sec. VI).

Arte: scultura

Nella scultura paleocristiana un posto di rilievo occupa la produzione di sarcofagi di cui rimangono numerosi esempi. I più antichi, databili alla fine del sec. III, presentano generalmente, secondo la tradizione romana, solo un medaglione centrale figurato in cui è rappresentato o il defunto o il Buon Pastore. Nel sec. IV la parte figurata si estende a tutta la fronte, talvolta senza alcuna separazione (sarcofago del Buon Pastore, Roma, Museo Lateranense), talvolta con le figure disposte in fasce sovrapposte (sarcofago dei due fratelli, Roma, Museo Lateranense), oppure formanti delle scene collocate entro riquadri divisi da colonne (sarcofago di Giunio Basso, Roma, Grotte Vaticane). Più rare invece le sculture a tutto tondo, tra cui la statua del Buon Pastore (Roma, Museo Lateranense) databile attorno alla metà del sec. IV. Infine alla metà del sec. V appartiene la porta lignea della basilica di S. Sabina, le cui figurazioni derivano probabilmente da modelli in avorio. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 2 pp 382-386" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 2 pp 382-386"

M. Salmi, L'arte italiana, Firenze, 1941; R. Salvini, Storia dell'architettura italiana, Firenze, 1958; R. Krautheimer, Architettura paleocristiana e bizantina, Torino, 1986; W. Volbach, M. Hirmer, Arte paleocristiana, Firenze, 1958; A. Grabar, L'arte paleocristiana, Milano, 1967; J. Bechwith, Early Christian and Byzantine Art, Londra, 1970.

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