paracusìa

sf. [sec. XIX; da para-+greco ákusis, audizione]. Alterazione dell'udito in rapporto al tono del suono (paracusia tonale) o alla localizzazione della sua provenienza (paracusia di localizzazione); oppure anche eccessiva sensibilità uditiva (paracusia acris) o particolare capacità di udire meglio in ambiente rumoroso (paracusia di Willis). Le paracusia si riscontrano nelle otosclerosie otiti medie, acute o croniche, nelle neoplasie dell'orecchio medio e interno, nelle forme tossiche, nelle fratture della rocca petrosa, ecc.

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