pernice

sf. [sec. XIV; latino perdix-īcis, dal greco pérdix]. Denominazione comunemente attribuita ad alcuni Uccelli Galliformi delle famiglie dei Fasianidi e dei Tetraonidi. La pernice rossa (Alectoris rufa), diffusa nell'Europa occidentale, è lunga ca. 34 cm, ha capo tondeggiante con becco corto e forte dall'estremità ricurva; la coda è breve, le zampe robuste e corte. La gola bianca è delimitata da un collaretto nero che verso il petto si fraziona in numerose macchie nere; il vertice è grigio, con una lunga striscia bianca sopra l'occhio; i fianchi, grigiastri, mostrano barrature bianche, nere e brune; becco e zampe sono rossi. Vive di preferenza in zone collinari cespugliose e si nutre di insetti e vegetali. Ottima camminatrice, in caso di pericolo si appiattisce al suolo e solo raramente si alza in volo. La pernice sarda (Alectoris barbara), che vive in Sardegna e nell'Africa nordoccidentale, si distingue dalla pernice rossa soprattutto per il collare bruno-rossastro macchiato di bianco. La pernice bianca (Lagopus mutus), della famiglia dei Tetraonidi, vive sulle montagne, spingendosi dai limiti della vegetazione arborea sino oltre 3000 m e nelle regioni della tundra di Europa, Asia e America; sulle Alpi è presente con la sottospecie Lagopus mutus helveticus. Durante la stagione invernale entrambi i sessi hanno piumaggio bianco, tranne le timoniere esterne, che sono nere; in estate ali, gola e porzioni inferiori del corpo si mantengono candidi, mentre il resto del piumaggio diviene grigiastro nel maschio, bruno nella femmina. Nidifica tra le rocce o tra i cespugli. Simile è la pernice bianca nordica, che è presente, con varie sottospecie, nelle regioni settentrionali di Europa, Asia e America § La carne della pernice è nutriente e digeribile e, a differenza di altra cacciagione, non va assolutamente frollata. Viene preparata arrostita, farcita, in salmì ecc.

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