pertite

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sf. [sec. XIX; dal nome della città di Perth (Canada), di cui è originaria].

1) Concrescimento regolare costituito da un'associazione di feldspato potassico (ortoclasio o microclino) e feldspato sodico (albite) sotto forma di lamine di dimensioni variabili o di piccole vene; si chiama micropertite il concrescimento visibile solo al microscopio, criptopertite il concrescimento nel quale l'albite è evidenziabile solo all'esame con i raggi X. Le pertiti derivano in genere dallo smistamento del feldspato sodico da quello potassico presenti in un primitivo cristallo omogeneo, durante il raffreddamento e il consolidamento della roccia: nel caso più frequente l'albite risulta finemente dispersa nell'ortoclasio; raro è il caso inverso, dell'ortoclasio cioè disperso nell'albite. La separazione dei due minerali dalla miscela omogenea è favorita dalla presenza di vapor acqueo e dalla pressione elevata; a temperature superiori a 600 ºC lo smistamento può essere reversibile e si può ricostituire la miscela primitiva. Le pertiti si possono anche formare per graduale sostituzione dell'ortoclasio da parte dell'albite e la struttura pertitica appare allora prevalentemente lungo i bordi dell'ortoclasio. Le pertiti sono frequenti e diffuse in rocce eruttive sia intrusive come i graniti, le sieniti, le monzoniti, ecc., sia effusive come i porfidi quarziferi; sono presenti anche nelle granuliti e negli gneiss.

2) Nitrofenolo, ricavato per nitrazione diretta del fenolo, impiegato come esplosivo dirompente.

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