piantàggine

sf. [sec. XIV; latino plantāgo -gínis, da planta, pianta]. Nome comune usato per indicare le piante appartenenti al genere Plantago (famiglia Plantaginacee) e in particolare della Plantago major e della Plantago lanceolata, erbacee perenni molto frequenti nei prati e negli incolti. La prima, detta anche comunemente piantaggine maggiore e centonervi, ha foglie ovali-larghe o ellittiche, con lungo picciolo, in una rosetta dalla quale si ergono scapi fioriferi con fiori molto piccoli, riuniti in spighe cilindriche. La seconda (anche lanciola, lingua di cane, cinquenervi) ha foglie lanceolate o lanceolato-lineari e scapi fioriferi con 5 o più solchi. Di entrambe queste piante, e anche della congenere Plantago media, si usano le foglie per decotti antinfiammatori o per cataplasmi, mentre i semi, ricchi di mucillagini, servono per fare infusi emollienti o lassativi. Il polline delle piantaggini è un importante responsabile di allergie. § Con il nome comune piantaggine d'acqua si indica la pianta erbacea monocotiledone Alisma plantago-aquatica della famiglia Alismatacee, detta anche mestolaccia, frequente nei luoghi paludosi, lungo i canali, infestante delle risaie. Ha foglie ovali lungamente picciolate, a rosetta, con scapo centrale eretto, terminante in una rada pannocchia di piccoli fiori roseo-bianchi a 3 petali.

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