potére

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v. tr. (ind. pr. pòsso, puòi, può, ant. puòte, possiamo, ant. potémo, potéte, pòssono, ant. pònno; prem. potéi, potésti, ecc.; fut. potrò, ecc.; cond. potrèi, ecc.; congt. pr. pòssa, ecc.; ppr. potènte solo come agg. e sm.; pp. potuto; manca l'impt.; le altre forme regolari dal tema pot-; usato come servile vuole normalmente l'aus. richiesto dal verbo principale all'inf.) [sec. XIII; latino volg.* potēre (per il classico posse), rifatto su potens-entis, potente].

1) Come verbo servile, seguito da un infinito espresso o sottinteso, esprime l'idea di possibilità materiale o morale di fare, dire, realizzare ciò che è espresso dal verbo seguente. In particolare: A) avere la possibilità, la forza, la capacità di, essere in grado: non puoi sollevare un peso simile; non ha potuto resistere alla commozione; il serbatoio può contenere un ettolitro; il cane può vivere fino a venti anni; mi dispiace, ma non posso farci nulla; non si può passare, entrare, è impossibile o anche non è permesso; non posso non, sono costretto a: non posso non partire. Talvolta con il senso di “riuscire”: questa notte non ho potuto dormire. In loc. familiari: non poter vedere qualcuno, trovarlo antipatico, insopportabile, odioso; come hai potuto fare questo!, come hai trovato il coraggio, la spudoratezza di farlo?; cosa posso fare per te?, per dichiararsi disposto ad aiutare, per sollecitare una richiesta concreta. B) Avere la facoltà, il diritto, la libertà di fare qualche cosa, essere autorizzato a: possiamo entrare anche fuori orario; dei miei soldi posso fare quello che voglio; non puoi rifiutarti di rispondere. In particolare, avere il permesso di: posso assentarmi un momento? Per estensione, aver ragione, motivo di: non posso lamentarmi del mio lavoro. C) Con valore impers., essere lecito, consentito, ammissibile: non si può ignorare la miseria di tanta gente; si può dubitare di tutto; si può?, è permesso?; essere possibile, probabile: non si può fare di meglio; può essere, può darsi, è possibile, è probabile; anche con soggetto espresso: tutto può succedere; tutti possono sbagliare. D) Con valore pleonastico, per esprimere dubbio, incertezza: potranno essere le tre; chi può essere a quest'ora? Per esprimere augurio, desiderio: possa ottenere tutto quello che desidera!

2) Usato assoluto, quando il verbo è espresso in precedenza o risulta chiaramente dal contesto: vieni anche tu?Non posso; si salvi chi può; si arrangiano come possono; si fa quel che si può, per giustificarsi di non riuscire a fare di più.

3) Usato come verbo indipendente, avere forza, efficacia nel produrre un determinato effetto: l'esempio può più delle parole; “poscia, più che 'l dolor, poté 'l digiuno” (Dante). Di persona, avere influenza, autorità oppure molte risorse economiche: suo padre può molto; è figlio di gente che può. In particolari loc.: a più non posso, con ogni sforzo, con tutto l'impegno possibile; con la massima intensità; non poterne più, essere al limite della resistenza fisica o morale: non ne posso più di te, non riesco più a sopportarti.

4) Antiq. o regionale, riuscire a reggere, portare, sopportare; avere forza, vigore sufficiente per una data cosa: “la cavalla che molto male potea quella soma” (Sacchetti); ormai tuo figlio può più di te.

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