prestìgio

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Lessico

sm. [sec. XIV; dal latino tardo prestigíum, per il classico praestigíae, illusioni, da praestringĕre, rendere attonito]. Illusione provocata dal prestigiatore con trucchi e giochi di destrezza: giochi di prestigio, complesso di esercizi appartenenti all'arte della prestidigitazione che a sua volta rientra nel più vasto campo dell'illusionismo. Fig., ascendente particolare di cui è fornita una persona nell'ambiente circostante o anche un gruppo rispetto alla società nel suo insieme; buona fama, ottima reputazione: godere di grande prestigio; il prestigio del suo casato. Fig. lett., illusione, incantesimo.

Sociologia

Sociologi come M. Weber hanno associato strettamente l'idea di prestigio a quella di status: quanto piu difficili sono il raggiungimento e la conservazione di uno status, tanto più elevato è il prestigio. Esso si configura, però, come un attributo non ascritto – a differenza del rango, che è ereditariamente trasmissibile nelle società tradizionali –, bensì acquisito per definizione. Il prestigio è da questo punto di vista un aspetto dello status, ma non può completamente ridursi a esso in quanto connota piuttosto caratteristiche di autorità morale o intellettuale, che non necessariamente si accompagnano a disponibilità di risorse economiche o all'esercizio di ruoli istituzionali di comando. Così, un'autorità religiosa o un leader rivoluzionario possono godere di un prestigio connesso a qualità personali, non legate alla ricchezza economica ed esercitate assai più nella sfera dell'influenza sociale che in quella del potere in senso proprio.

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