Lessico

sm. [sec. XIV; dal latino principíum].

1) Atto del cominciare qualche cosa o momento in cui qualche cosa comincia, inizio: il principio del lavoro, del discorso; dare principio, avviare, iniziare; prendere principio, avere inizio. Per estensione, la fase iniziale rispetto allo sviluppo successivo: il principio del mondo; cose accadute al principio dell'anno scorso; un principio, un sintomo, una prima manifestazione: un principio di raffreddore; in, al, sul, da principio, inizialmente, in un primo momento, nella fase iniziale.

2) Origine, occasione, causa: quel fatto fu il principio di tutte le nostre disgrazie;principio vitale, l'energia, la fonte da cui si suppone scaturisca la vita.

3) Proposizione prima, concetto fondamentale di un sistema, una dottrina, una scienza e simili (specialmente pl.): il principio di non contraddizione; uno dei principi della matematica; i principi del razionalismo; petizione di principio, sofisma che consiste nel portare come prova proprio la tesi che si vuole dimostrare. Per estensione, norma generale di condotta, massima, convinzione su cui si imposta il proprio comportamento: principi religiosi, morali; questione di principio, che coinvolge i principi, le convinzioni più profonde, quindi fondamentale, essenziale.

Diritto

Norma giuridica dalla quale dipendono una o più norme. Vi sono cioè delle disposizioni normative che stabiliscono una regola di fondo, e alle quali altre disposizioni normative sono ricollegate e “dipendenti”. Le disposizioni di principio sono enunciate in molte leggi; si pensi, per esempio, agli art. 1-12 della vigente Costituzione, che sono esplicitati dallo stesso legislatore come principi fondamentali di carattere costituzionale; oppure all'art. 117 della Costituzione, che prevede i “principi fondamentali stabiliti dalle leggi dello Stato”; o ancora all'art. 12 delle preleggi al Codice Civile, che stabilisce che “se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe; se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell'ordinamento giuridico dello Stato”. Da ciò consegue che vi sono due diverse categorie di principi: i principi generali dell'ordinamento dello Stato, che vengono derivati in via induttiva da varie norme dell'ordinamento giuridico, e i principi stabiliti dal legislatore, che sono quelle norme stabilite, come norme principio, dal legislatore stesso (art. 117 Costituzione; art. 76 Costituzione). L'importanza delle disposizioni di principio si evidenzia allorché si riflette alla gerarchia delle norme giuridiche e alla concatenazione che tutte le norme giuridiche hanno. Ogni norma giuridica, cioè, si deve ricollegare a una norma principio.

Economia aziendale

Proposizione valida universalmente, in quanto verificabile in qualsiasi contesto socio-economico, relativa alle condizioni di vita e di sopravvivenza delle aziende di ogni tipo e settore. Essa ha natura parametrica,dal momento che è riferita agli accadimenti operativi di aziende appartenenti a un universo astratto, ed è mutevole a seguito di approfondimenti e a causa di cambiamenti imprenditoriali e politico-sociali. I recenti sviluppi degli studi compiuti nella dottrina economico-aziendale sono pervenuti all'elaborazione di un sistema integrato composto da tre ordini di principi: il primo riguarda il principio delle condizioni di equilibrio, cioè lo studio delle convenienti relazioni instaurabili in generale, con riferimento all'intera gestione, e nei subsistemi aziendali (economico, finanziario, patrimoniale). Il secondo ordine di principi è quello dei profili d'impresa, intesi come possibili elementi, non quantizzabili, idonei a identificare l'impresa considerata dalle sue origini e nelle sue manifestazioni di vita. In questo senso i profili integrano la funzione informativa ed esplicativa svolta dai bilanci di esercizio, rappresentando le linee di forza o di debolezza derivanti dalla specificazione dei fattori di vita e d'impulso del sistema aziendale. Il loro studio risulta complesso e non definibile in modo assoluto, e va condotto con una metodologia rigorosa che ne raccomanda la sistemazione in reticoli, a loro volta scindibili in classi e sottoclassi, ai fini di una corretta valutazione dell'azienda considerata. L'analisi del reticolo di profili deve condurre al risultato di individuare, fra tutte, le “variabili critiche” per il successo aziendale. La funzione autorigeneratrice dei processi produttivi costituisce il terzo ordine di principi e consiste nella possibilità di rigenerare investimenti di risorse in nuove risorse da reinvestire. La verificabilità di questo principio è subordinata al raggiungimento degli altri due ordini di principi, e, cioè, all'esistenza di tendenziali e prospettiche condizioni di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale, accompagnate da un reticolo di profili favorevoli. Solo in questa circostanza, infatti, l'azienda è in grado di alimentare i nuovi processi produttivi richiesti per il conseguimento di risultati congruamente remunerativi. In questo ambito si distingue tra autorigenerazione parziale o totale in base al ricorso o meno ad afflussi di nuove risorse integrative, provenienti da fonti di finanziamento esterne. Ai tre ordini di principi dell'economia aziendale si correlano i principi di ragioneria, ai quali la dottrina assegna il compito di convertire quantitativamente, per quanto possibile, gli accadimenti operativi, allo scopo di verificare il rispetto dei suesposti principi nella realtà operativa della singola azienda. I principi di ragioneria possono essere così classificati: principi disciplinanti le contabilità (generale e settoriale), attinenti le modalità di rilevazione e di tenuta delle scritture contabili; principi ispiratori dei bilanci di esercizio; principi di analisi dei dati, con diversi gradi di libertà; principi informatori della programmazione strategica e della relativa traduzione in quella tattica. Tutti questi principi trovano efficace interpretazione solo in un'ottica sistemica che porti a considerare le interrelazioni esistenti sia al loro interno sia in riferimento a quelli economico-aziendali.

Filosofia

Ciò da cui qualcosa ha inizio: principio logico, concetto o proposizione da cui si parte per conoscerne altri; principio ontologico, ciò da cui una cosa procede per realizzarsi. Sono detti principi logici anche il principio d'identità: ciò che è, è; il principio di contraddizione (o di contrarietà): il contrario del vero è falso; il principio del terzo escluso: di due proposizioni contraddittorie l'una è vera, l'altra falsa. La ricerca del principio di tutte le cose è il primo campo in cui si sviluppa l'indagine filosofica: principio nel senso di primo nel tempo e di causa prima od ordinatrice delle cose e in questo campo le conquiste dei presocratici giunsero alla concezione di una mente (nous) primordiale matrice e ordinatrice del mondo. Platone intese il principio come causa di un evento e come elemento che fa da premessa a una dimostrazione. Aristotele elencò i diversi significati di principio: primo a esistere; prima essenza; primo nella conoscenza. Anche tutti gli altri filosofi che hanno elaborato un nuovo sistema sono andati alla ricerca di principi da porre alla sua base come verità fondamentali: Cartesio ricercò i “principi della filosofia”; Leibniz i “principi della natura e della grazia”; Spencer i “principi della psicologia”; Russell e Whitehead i “principi matematici”.

Geologia

Principio di continuità, enunciato da Stenone, secondo il quale le successioni sedimentarie sovrapposte o affiancate devono corrispondere a facies limitrofe, devono, cioè, rappresentare ambienti di deposizione che, in condizioni naturali, confinano o possono evolvere gli uni negli altri; principio di orizzontalità, enunciato da Stenone, secondo il quale tutte le rocce sedimentarie si depongono originariamente con giacitura orizzontale; principio di sovrapposizione, enunciato da Stenone, secondo il quale un sedimento più giovane si deposita sempre al di sopra di un sedimento più antico; principio di uniformismo, o dell'attualismo, enunciato da Hutton, secondo il quale i processi naturali che hanno agito nel passato sono gli stessi che agiscono ai nostri tempi.

Psicanalisi

Principio di costanza postulato da Freud alla base della teoria economica di funzionamento dell'apparato psichico. Secondo tale principio l'apparato psichico tende a mantenere costante il proprio livello di eccitazione sia evitando, attraverso meccanismi di difesa, ciò che produce un aumento del livello di eccitazione, sia con la scarica dell'energia in eccesso. Il principio di costanza è talora inteso in un senso che lo rende simile al principio del Nirvana, cioè alla tendenza a ridurre a zero ogni eccitazione, fino a riportare l'organismo allo stato inorganico. Il rapporto tra questi due principi e il principio del piacere è ancora fonte di dibattito nella cultura psicoanalitica.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora