professióne

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; da professare, sul modello del latino professǐo-ōnis].

1) Aperta dichiarazione pubblica, dimostrazione di un sentimento, di un'opinione, di adesione a una dottrina: una professione di amicizia; fa professione di socialismo. Anche in usi fig., per indicare esplicite attestazioni di appartenenza a un indirizzo politico, artistico, ecc.: una professione di fede monarchica. § Professione di fede, per il diritto canonico cattolico, l'atto con il quale il cristiano manifesta in modo esteriore e pubblico di credere e di accettare le verità rivelate da Dio e come tali insegnate dalla Chiesa, e insieme dichiara di voler mantenere inalterata tale adesione anche a costo della vita. Talora la professione di fede riveste carattere di atto esterno, pubblico e ufficiale. Appena ricevuto il battesimo i cristiani emettono professione di fede, per bocca dei loro padrini se neonati, con atto proprio se adulti. La professione di fede in genere è obbligatoria ogni volta che il silenzio del fedele implicherebbe una negazione della fede, oppure il disprezzo della religione, ingiuria a Dio e scandalo al prossimo. La più antica professione di fede “Cristo è il Signore”, che poneva l'accento sul fatto che il cristiano professa la fede nella Persona di Cristo, sembra contenere l'intera fede cristiana, e da essa si sono sviluppati tutti i credi più complessi. § Professione religiosa, rito liturgico con il quale una persona si consacra totalmente a Dio e al servizio dei fratelli con i tre voti di castità, povertà e obbedienza. Questo atto è preceduto dall'ingresso nel noviziato. Normalmente vi è una prima professione temporanea e quindi quella solenne e definitiva. Dopo il Concilio Vaticano IIper la prima volta nella storia della liturgia, è stato promulgato un rituale comune per la professione religiosa, regolata prima da usi particolari.

2) Esercizio continuato di un'attività manuale o più spesso intellettuale a scopo di guadagno personale: professione di avvocato, di scrittore;professione libera, esercitata in proprio, non alle dipendenze di un ente pubblico o di un imprenditore privato; fare qualche cosa di professione, come attività abituale, da cui si ricavano i mezzi per vivere: è medico di professione; anche ironicamente, per indicare condizioni o qualità negative abituali: un farabutto di professione.

Diritto pubblico

In passato erano definite liberali le professioni del medico, dell'avvocato, dell'ingegnere, del grosso commerciante, ecc., che in genere erano considerate appannaggio dei ceti abbienti. L'evoluzione sociale e il continuo progresso scientifico hanno fatto decadere questa specie di “ordine precostituito” e oggi si dicono liberali le professioni intellettuali che obbligano i loro appartenenti a iscriversi nell'apposito albo dopo aver dimostrato di possedere i requisiti necessari. Il professionista è tenuto ad assolvere personalmente al dovere assunto con il proprio cliente; può servirsi però di collaboratori o di sostituti, ma questi devono agire sotto la sua direzione e responsabilità. Il professionista ha diritto a farsi anticipare dal suo cliente la somma necessaria alle spese processuali e un congruo acconto sul suo onorario. Questo è fissato dallo stesso professionista, che però deve rimanere nell'ambito di un tabellario stabilito dall'ordine professionale a cui è iscritto; qualora sorgano contrasti fra professionista e cliente l'onorario è stabilito dal giudice, ascoltato il parere dell'associazione professionale a cui il professionista appartiene. § Regime fiscale della professione: in passato coloro che esercitavano la libera professione (avvocati, commercialisti, medici, ecc.) erano tassati in base all'imposta di ricchezza mobile, categoria C-1, per i redditi derivanti dall'esercizio della loro professione; il reddito era costituito dall'ammontare dei compensi ricevuti per l'attività svolta nell'anno tolte le spese inerenti all'esercizio dell'attività stessa. Abolita l'imposta di ricchezza mobile, il contribuente in oggetto è colpito, insieme a tutte le persone fisiche residenti nello Stato, dall'imposta sul reddito delle persone fisiche. I professionisti sono soggetti al regime IVA, regolato da numerose disposizioni normative.

Sociologia

In campo sociologico, la definizione del concetto di professione si è sviluppata attraverso alcuni dei suoi maggiori studiosi – da A. Comte a H. Spencer, da E. Durkheim a M. Weber – i quali ne hanno individuato alcune caratteristiche permanenti, tali, cioè, da consentirci di applicare questa nozione anche a situazioni sociali ed economiche radicalmente trasformate rispetto all'epoca in cui si delinea la definizione scientifica di professione. Fondamentale risulta perciò la divisione sociale del lavoro, per cui in ogni sistema economico sviluppato il soggetto lavoratore viene investito di una mansione più o meno specifica e comunque funzionale all'organizzazione produttiva e al sistema dei servizi. Questo compito sociale genera aspettative di ruolo: una mansione a elevato contenuto di capacità richieste, ben eseguita, produce tendenzialmente un riconoscimento di status. È in questa ottica che la professionalità diviene un autentico valore sociale, al cui esercizio si associano remunerazioni simboliche (prestigio) e materiali (guadagno). Il possesso di competenze specifiche favorisce questo riconoscimento di ruolo e status, da cui la particolare visibilità sociale delle libere professioni. Attività che, peraltro, hanno conosciuto e conoscono mutamenti anche radicali, connessi alle caratteristiche del sistema economico, ai rapporti con il sistema politico e alla stessa innovazione tecnologica che, per esempio, ha sviluppato un imponente numero di nuove professioni, legate alla dilatazione del circuito sociale dei grandi media e alla rivoluzione informatica.

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