rōnin

s. pl. giapponese (propr., uomini-onda) usato in italiano come sm. pl. Erano così designati i samurai che abbandonavano o perdevano il loro signore. Le guerre civili dei sec. XV-XVI e la burocratizzazione instaurata dai Tokugawa nel sec. XVII furono le cause principali dell'alto numero di rōnin. Essi, liberi da obblighi morali verso chicchessia e costretti a guadagnarsi da vivere nei modi più diversi, non escluso il brigantaggio, costituivano per i governanti un continuo elemento di disturbo alla pace del Paese. Verso la metà del sec. XIX, quando si svilupparono i contrasti interni a proposito dell'arrivo degli Occidentali e la lotta per il potere, i rōnin, ferventi xenofobi e ostili al regime Tokugawa, contribuirono non poco alla caduta dello shogunato. Alcuni di essi furono poi tra gli uomini più rappresentativi del nuovo governo.

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