raccòrdo

sm. [da raccordare]. Collegamento e anche mezzo per collegare, elemento di congiunzione, con varie accezioni specifiche. § Nelle costruzioni stradali, infrastruttura che consente di collegare direttamente due o più strade principali fra loro. I raccordi possono essere a livello, quando le strade sono complanari fra loro (raccordi planimetrici); a rampa, se le due vie sono poste a quote diverse; di tipo misto, i più frequenti in quanto, per evitare incroci, si adottano sistemi a sovrappasso o a sottopasso delle vie principali. Quando servono al collegamento diretto di due o più autostrade oppure di queste con un centro abitato vicino, il raccordo è detto autostradale. Per raccordo anulare o tangenziale s'intende il sistema viario che circonda, rispettivamente tutto o in parte, un centro abitato: esso consente il collegamento fra rete viaria foranea e rete cittadina secondo una serie di entrate-uscite opportunamente scelte e tali da evitare, in genere, incroci a livello; questa soluzione, fondamentale per le megalopoli moderne, permette al traffico in transito di non attraversare l'abitato e a quello pendolare di inserirsi in città secondo direttrici più funzionali possibili. § Nelle ferrovie, allacciamento di uno o più binari, interni a uno stabilimento o deposito industriale o commerciale, a una stazione limitrofa, o anche diramantisi dalla linea ferroviaria, attraverso i quali lo stabilimento può ricevere o spedire carri merci, carichi o vuoti, in relazione alla sua attività produttiva, di trasformazione o di temporaneo deposito. Può essere ridotto a un singolo binario oppure diramarsi in più linee interne, secondo l'importanza del traffico che lo interessa. In particolare, raccordo parabolico, tratto di binario normalmente inserito fra tratti rettilinei e curve, in modo da eliminare il brusco passaggio dal raggio di curvatura infinito a quello finito della curva. Nei raccordi parabolici la variazione di curvatura è graduale e progressiva, ottenendosi così un transito senza inconvenienti dei treni sulle curve anche alle più elevate velocità consentite dal tracciato. § In aeronautica, elemento di forma disposto in corrispondenza dell'intersezione tra due o più parti di un aeromobile (per esempio tra l'ala e la fusoliera) in modo da ridurre l'entità dei fenomeni di interferenza aerodinamica che ivi si verificano, evitando quindi il manifestarsi di cospicue resistenze aggiuntive e di riduzioni di portanza. Particolarmente importanti e diffusi i raccordi Kàrmàn, disposti in corrispondenza dell'intersezione tra un'ala bassa e una fusoliera, tra il lembo posteriore dell'ala e la fusoliera stessa, i quali permettono di evitare fenomeni di separazione di flusso nell'intersezione medesima. § Nella tecnologia meccanica: A) Elemento di impianto (manicotto, nipplo, giunzione, ecc.) utilizzato per unire due tratti dell'impianto stesso. B) Superficie curvilinea con la quale, nelle lavorazioni d'officina, si raccordano due superfici ortogonali tra loro. L'eliminazione dello spigolo vivo impedisce la concentrazione delle sollecitazioni meccaniche, cui il pezzo è sottoposto durante il funzionamento della macchina cui appartiene, lungo una sola linea e diminuisce notevolmente la probabilità di rottura per fatica. § In cinematografia, passaggio tra due inquadrature successive ottenuto con varie tecniche in ripresa oppure in montaggio.

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