sónda

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Lessico

sf. [sec. XIX; dal francese sonde, abbreviazione dell'anglosassone sundgyrd, pertica per sondare]. Nome dato in genere a strumenti usati per esplorazioni, rilevamenti, perforazioni, prelievi ecc. Con accezioni specifiche: A) nel linguaggio marinaro, termine un tempo usato quale sinonimo di scandaglio; attualmente regolo, spesso pieghevole, impiegato per misurare l'altezza dei liquidi contenuti nei depositi. B) In medicina, strumento medico di forma tubolare e flessibile, di materiale plastico o di gomma, di lunghezza e diametro diversi, usato per raggiungere una cavità o un canale naturale o patologico dell'organismo a scopo diagnostico, terapeutico o alimentare. C) Nelle costruzioni, tubo metallico con un'estremità tagliente, atto alla posa in opera di pali trivellati di fondazione. D) Nell'industria mineraria, apparecchiatura per forare il terreno con utensili taglienti o abrasivi. I tipi più usati sono: sonda a percussione, con scalpello avvitato alle aste, alternativamente sollevato e lasciato ricadere; i detriti vengono sollevati con la cucchiaia; ve ne sono con aste rigide (canadesi) e con aste appese a una fune (pennsylvana); in entrambe il moto è trasmesso da un bilanciere comandato da motore; sonda a rotazione, con circolazione di fango: hanno una corona che isola la carota e un carotiere che l'afferra; le più note sono le rotary, in grado di eseguire fori profondi fino a oltre 7000 m mediante scalpelli a frese coniche o dotati di corone a diamanti; sonde sensitive a rotazione, usate in sottosuolo, con avanzamento della corona comandato con leva a mano; la colonna di aste può essere sollevata quando l'operatore avverte un ostacolo (frattura ecc.). E) Tubo di acciaio con estremità tagliente munita di pinze per il prelievo di materiale e predisposta per accogliere una microcamera per riprese fotografiche o per filmare. È usata nella ricerca archeologica sia per eseguire campionamenti stratigrafici a piccole e medie profondità (Adria, Piana di Sibari), sia per riprendere immagini delle tombe a camera sotterranee prima dello scavo(tombe etrusche di Tarquinia). F) In fisica, nome generico di strumenti di misura, o di parte di essi, utilizzati per misurare grandezze fisiche in regioni di spazio difficilmente accessibili o nelle quali, comunque, per non alterare la grandezza da misurare lo strumento inserito deve avere dimensioni e influenza trascurabili. G) In acustica, sonda microfonica, tubicino di plastica, ad asse rettilineo od opportunamente curvilineo, collegato a un microfono, atto a raccogliere il suono che si produce in un punto particolare, dove non è possibile disporre un microfono; è utilizzata per particolari scopi scientifici o tecnici. Per esempio, sonde microfoniche sono disposte all'imboccatura del meato uditivo per la misura fisica dell'attenuazione prodotta dalle cuffie. H) In aerodinamica, nome generico di strumenti di misura utilizzati per rilevare i parametri essenziali durante le sperimentazioni di modelli di aeroplani. I) In elettrochimica, dispositivo costituito da un tubicino in vetro terminante da una parte con un foro capillare e dall'altra collegabile a un elettrodo di riferimento, usato per misurare il potenziale di un elettrodo immerso in una soluzione elettrolitica. J) In metallurgia, sonda di flusso termico, termocoppia inserita nel rivestimento refrattario di un forno elettrico per la fabbricazione dell'acciaio per misurare il flusso termico incidente e dare informazioni utili per il controllo delle condizioni di marcia del forno, della carica del rottame, del consumo del refrattario. Il segnale proveniente dalla sonda può essere inviato direttamente a un calcolatore di controllo del processo. K) In astronautica, sonda spaziale o interplanetaria, veicolo privo di equipaggio, munito di apparecchiature automatiche per l'esecuzione di misure e rilievi e di sistemi per la trasmissione dei medesimi. Si possono distinguere diversi tipi di sonda: 1) sonde interplanetarie (come i Pioneer 10 e 11 e i Voyager 1 e 2); 2) sonde planetarie (come le sonde Venera, Mars, Mariner, Viking ecc.), comprendenti le sonde con sorvolo del pianeta, le sonde con modulo di atterraggio, le sonde orbitali, progettate per orbitare attorno a un pianeta o a un satellite (come le sonde del progetto Galileo), le sonde lunari (come le sonde Zond, Lunik, Pioneer ecc.); 3) sonde asteroidali, per lo studio degli asteroidi; 4) sonde cometarie, per incontri ravvicinati con le comete (come le sonde del progetto Giotto per lo studio della cometa Halley); 5) sonde interstellari, previste per lo studio delle stelle più vicine. L) In fisica terrestre, per la misurazione della conducibilità termica in sedimenti incoerenti in mare viene utilizzata la sonda ad ago di Von Herzen e Maxwell che consiste in un ago dotato al suo interno di un filo elettrico riscaldante e di un termistore.

Aerodinamica

L'esecuzione di prove di volo e di esperienze nella galleria del vento richiede l'impiego di opportune sonde che permettano di rilevare, nel primo caso, i parametri fisici della corrente in cui il velivolo si muove e, nel secondo, della corrente che investe il modello installato nella camera di prova, senza che i campi aerodinamici dell'aereo o del modello ne alterino apprezzabilmente i valori. Secondo la natura dei parametri fisici da rilevare vengono, per esempio, utilizzate sonde di temperatura, di pressione, d'incidenza, d'imbardata ecc. Le sonde di temperatura sono praticamente termocoppie; quelle di pressione sono usualmente costituite da dispositivi facenti capo a prese di pressione, cioè a piccoli orifici disposti sulla superficie dell'aeromobile (o del modello) in posizioni tali da permettere, secondo le necessità, il rilievo di pressioni totali o di quelle statiche, a loro volta collegati a sistemi manometrici di misura. Le sonde di velocità sono nella maggior parte dei casi basate sulla misura di pressioni differenziali, come nel tubo di Pitot e nel tubo di Prandtl. Le sonde d'incidenza, d'imbardata, e in genere quelle intese a rilevare la direzione del vento relativo rispetto all'aeromobile, possono viceversa essere basate o sul rilievo di pressioni, o su quello degli effetti del vento relativo stesso su piccole superfici orientabili, le cui rotazioni possono venir rilevate per esempio mediante sistemi potenziometrici. Caratteristiche, su molti velivoli in fase di collaudo, sono le installazioni di sonde anemometriche, costituite da lunghe aste prodiere le cui estremità anteriori portano le prese di pressione, spesso orientabili, di tubi di Pitot, e le cosiddette “bandierine” che, orientandosi secondo la direzione del vento relativo, azionano i trasduttori che permettono l'esecuzione di rilievi non disturbati, data appunto la lunghezza notevole delle sonde citate, dal campo aerodinamico dell'aeromobile.

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