saldabilità

sf. [sec. XX; da saldare]. Attitudine di un metallo o di una lega a lasciarsi saldare, così da realizzare continuità metallica nel giunto e garantire quelle caratteristiche meccaniche e fisiche che ne assicurino la resistenza. La saldabilità è influenzata da molti fattori, fra i quali assumono particolare importanza l'ossidabilità e le impurità. A seconda della densità e della temperatura di fusione dell'ossido che si forma, questo può facilmente essere eliminato, o può richiedere una scorificazione con fondenti speciali. Le impurità possono essere di tre tipi: a) impurità che intervengono durante la fusione o al principio della solidificazione, originando soffiature o scorie; b) impurità che restano inattive nella fusione, ma si isolano nella solidificazione attorno ai granuli costituendo un reticolo di impurità (zolfo nel ferro, ossidulo nel rame); c) impurità inattive durante la fusione e che intervengono nella solidificazione per aumentare la dimensione dei granuli (fosforo nel ferro) o diminuirla (nichel nel ferro).

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