Definizione

sm. e agg. [sec. XX; dal latino tardo selector-ōris, da seligĕre, scegliere, per influsso dell'inglese selector].

1) Lett., chi sceglie, chi opera una selezione.

2) In fisica nucleare, selettore di velocità, strumento che consente di selezionare da fasci di particelle elementari con diversa energia cinetica, e quindi con diversa velocità, fasci componenti monocromatici, costituiti cioè da particelle tutte con la stessa energia cinetica. Nel caso di particelle cariche, il metodo che dà i risultati più precisi è basato sulla misura delle deflessioni che subiscono le traiettorie delle particelle stesse in un campo magnetico. Nel caso di particelle prive di carica, come i neutroni, per piccoli valori dell'energia cinetica vengono usati spettrografi a cristallo, basati sul fenomeno della diffrazione generata sui reticoli cristallini dall'onda di de Broglie associata alla particella. Per energie più elevate sono usati selettori meccanici costituiti per esempio da sistemi di dischi forati rotanti.

Telefonia: generalità

Organo fondamentale delle centrali telefoniche automatiche di tipo elettromeccanico, destinato alla selezione dell'instradamento più conveniente di una comunicazione tra due utenti, nonché alla realizzazione delle interconnessioni delle linee telefoniche necessarie a stabilire il collegamento stesso. Con il passaggio ai sistemi di telefonia digitale e con l'avvento delle centrali elettroniche, i selettori non vengono più impiegati come organi di commutazione.

Telefonia: tipologia e modalità di funzionamento

Secondo il tipo di centrale telefonica elettromeccanica nella quale sono impiegati, i selettori operano con vari principi di funzionamento. I collegamenti telefonici in tecnologia analogica possono essere attuati con: selettori a comando diretto o passo passo, così detti in quanto direttamente comandati da ogni cifra di selezione emessa dall'utente tramite il disco combinatore o dalla tastiera dell'apparato telefonico; selettori a comando indiretto, che vengono azionati in base a comandi emessi da un organo, intermedio tra l'utente e il selettore, che riceve la selezione dell'utente e la traduce in una serie di criteri di funzionamento per i selettori via via interessati alla formazione del collegamento. Dal punto di vista del principio di funzionamento si possono invece distinguere: selettori a sollevamento e rotazione, nei quali un magnete unico, nel caso della sola rotazione, e due nel caso di sollevamento seguito da rotazione permettono l'avanzamento passo passo dell'equipaggio mobile del selettore lungo le lamelle del banco di contatto. È il tipico selettore dei sistemi a comando diretto; a ogni impulso selezionato corrisponde infatti un'attrazione del magnete di sollevamento e una via di collegamento scelta tra le disponibili sul banco di contatto relativo alla decade selezionata; selettori a rotazione e penetrazione, che operano con due movimenti: l'equipaggio mobile viene prima ruotato per scegliere la posizione lungo il banco di contatto e successivamente viene fatto penetrare nel banco stesso fino a raggiungere la linea prescelta. In questa disposizione il banco di contatto è realizzato dagli stessi conduttori di multiplo fra i vari selettori; selettore a motore, nel quale l'equipaggio mobile, con i relativi braccetti di contatto, ruota semplicemente e può venire posto in movimento da un motore elettrico, attraverso opportuni assi e ruotismi, così da servire anche contemporaneamente più selettori nel loro movimento di selezione, oppure può venire comandato da un motore singolo accoppiato a ogni selettore. A differenza dei selettori a due movimenti già considerati, i selettori a motore consentono un movimento più dolce e meno soggetto a vibrazioni meccaniche e anche un maggior numero di passi di selezione; questi selettori vengono impiegati sia per il comando diretto sia per quello indiretto: in questo caso un piccolo selettore ausiliario, il marcatore, caratterizza la lamina del banco di contatto su cui deve venire fatto ruotare l'equipaggio mobile del selettore; selettore a coordinate, detti anche multiselettori, che utilizzano degli elementi di commutazione con disposizione matriciale. Si hanno vari tipi di selettori a coordinate secondo i mezzi impiegati e precisamente: selettore crossbar o pentaconta, in cui il comando elettromeccanico combinato di una sbarra verticale e una orizzontale comporta l'azionamento del pezzo mobile relativo alle coordinate del punto di incrocio; selettore a relè, nei quali la commutazione dei contatti relativa al punto di incrocio non è più elettromeccanica ma elettromagnetica e viene realizzata con degli speciali relè miniaturizzati a commutazione rapida (per esempio del tipo ESK) attivati da due polarità applicate ai conduttori associati alle coordinate di lavoro. I selettori a coordinate consentono tempi di commutazione molto ridotti e vengono impiegati per realizzare le grandi disposizioni di commutazione necessarie per lo smistamento del traffico di teleselezione nell'ambito nazionale e internazionale. I selettori, in quanto organi elettromeccanici, presentano un certo numero di inconvenienti, derivanti dall'incertezza del contatto elettrico instaurato fra i circuiti telefonici e dal rumore di selezione generato dai processi di avanzamento e posizionamento. Per alcuni tipi di centrali sono stati introdotti alcuni selettori detti "di tipo elettronico", nei quali gli organi in movimento sono stati sostituiti da opportuni componenti elettronici (per esempio tiristori). Come detto in precedenza, nelle moderne centrali in tecnologia digitale i selettori non sono più usati, poiché la tecnica della commutazione si è evoluta verso principi di funzionamenti differenti.

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