sideròsi

sf. [sec. XIX; da sidero-+ -osi]. Accumulo di ferro in apparati od organi che condiziona le alterazioni funzionali su base degenerativa. Le sedi più frequentemente interessate sono i polmoni, il fegato, il sistema reticoloendoteliale, l'apparato urinario. Il deposito nel parenchima polmonare di polveri di minerali ferrosi, assunte per via inalatoria, si riscontra spesso nei minatori e si manifesta con bronchiti ricorrenti, tendenti a cronicizzare, a volte complicate da enfisema e bronchiectasie. Nelle malattie emolitiche, soprattutto congenite, la distruzione dei globuli rossi o la loro insufficiente produzione richiedono una terapia trasfusionale spesso massiccia, per esempio nei soggetti omozigoti per la beta-talassemia.

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