Definizione

Agg. [sec. XIX; dal latino sulphur, zolfo+-oso]. Acido solforoso, composto chimico di formula H₂SO₃, contenuto nelle soluzioni acquose di anidride solforosa, alle quali impartisce proprietà acide. L'acido libero non è noto allo stato puro, sono invece stabili i suoi sali, i solfiti. L'acido solforoso ha carattere di acido debole e viene usato, come i suoi sali, per le proprietà riducenti.

Chimica: anidride solforosa

Composto chimico di formula SO₂, che nella moderna nomenclatura chimica prende il nome di biossido di zolfo. È contenuta nelle esalazioni vulcaniche e rappresenta il prodotto gassoso che si forma bruciando lo zolfo all'aria; allo stato puro si presenta come un gas incolore, dal caratteristico odore soffocante di zolfo bruciato. È assai solubile in acqua alla temperatura ambiente, ma praticamente insolubile in acqua bollente. Per semplice compressione l'anidride solforosa liquefa anche a temperatura ambiente e per questo è stata largamente utilizzata come fluido per frigoriferi, anche se attualmente si preferiscono prodotti tipo freon, meno tossici. L'anidride solforosa è un prodotto di grande importanza tecnica: per le sue proprietà di energico riducente trova impiego come sbiancante e, come anidride libera o sotto forma di solfito, viene inoltre usata quale antisettico nell'industria enologica e in altre applicazioni; è inoltre il prodotto di partenza per la fabbricazione dei solfiti e dell'acido solforico.

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