speróne

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sm. [sec. XIII; dal francone sporo].

1) Arnese metallico munito di punte o di una rosetta a punte che, applicato al tacco degli stivali del cavaliere, serve a pungolare il cavallo. In senso fig., meno comune di sprone. § Battaglia degli speroni fu detto il fatto d'arme di Enguinegatte (16 agosto 1513) in cui un semplice scontro d'avanguardia provocò la ritirata dell'intero esercito francese: gli speroni furono, si disse, l'unica arma usata dai francesi.

2) In geografia, breve diramazione di una cima o di una sporgenza sottomarina.

3) Elemento di rinforzo di archi e volte; generalmente ha forma prismatica quadrangolare a sezione crescente verso il basso. Come elemento strettamente architettonico prende il nome di contrafforte.

4) Nella costruzione navale, quella robusta appendice, più o meno pronunciata, di cui era generalmente munita la prora delle antiche navi da guerra. Sperone era anche chiamato l'insieme dei pezzi di costruzione applicati alla faccia prodiera e sul prolungamento della ruota di prora di galeoni, vascelli ecc. Con l'affermarsi dei bastimenti in ferro, si tornò a costruire navi, specie corazzate, incrociatori ecc., con prora munita di sperone avente funzione offensiva. Ormai lo sperone non è più adottato.

5) In medicina, processo osseo prominente di grandi dimensioni. Si distinguono: speroni retro- e sottocalcaneari, mono- o bilaterali, dolorosi dopo prolungata deambulazione o stazione eretta; speroni olecranici, a livello dell'incisura del tricipite; speroni occipitali, dietro il processo posteriore dell'atlante. Si cura con l'asportazione chirurgica.

6) In zoologia, formazione cornea simile a un'unghia presente in diversi animali, per esempio negli individui maschi degli Uccelli Galliformi; è costituita da un ispessimento corneificato dell'epidermide del metatarso.

7) In botanica, sporgenza conica e cava, più o meno allungata, che si ritrova talvolta alla base degli organi fiorali (sepali o petali).