tìglio

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sm. [sec. XIV; lat. tilía].

1) Nome comune usato per indicare le piante arboree del genere Tilia della famiglia Malvacee (sottofamiglia Tilioideae) comprendente specie tipiche della flora spontanea europea caratterizzate da tronco alto, robusto e ramificato, foglie piuttosto grandi e con nervature evidenti, di colore verde pallido. I fiori, giallastri, sono riuniti in corimbi ascellari con peduncolo accompagnato da una brattea alata, allungata e membranosa; i frutti sono noci indeiscenti con un solo seme. Nei boschi misti di latifoglie, fino a 1200 m d'altitudine, sono diffusi Tilia cordata e Tilia platyphyllos, da alcuni autori considerati come varietà di Tilia europaea, mentre in viali e parchi vengono coltivati Tilia tomentosa e Tilia americana. Il legno di tiglio, bianco, leggero e a grana fine, si adatta a lavori di intaglio e di scultura, mentre i fiori, dal profumo dolce e penetrante, sono utilizzati per infusi ad azione diaforetica e diuretica.

2) Fibra resistente di piante legnose o erbacee. Per estensione, filo duro dei frutti o della carne.

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