tradìre

v. tr. (ind. pr. tradisco-sci) [sec. XIII; latino tradĕre, consegnare (al nemico)].

1) Venir meno ai propri doveri, agli impegni presi, alla fiducia che altri ripongono in noi; mancare alla fede dovuta o alla parola data: tradire la patria, gli amici;tradire il segreto, rivelarlo, divulgarlo; in particolare, non essere fedeli al coniuge: tradire la moglie, il marito.

2) Per estensione, deludere, non essere all'altezza: tradire le aspettative di qualcuno, la propria fama; trarre in inganno: se la memoria non mi tradisce...;tradire il pensiero di qualcuno, specialmente riferito ad autori o testi, interpretarlo male e quindi alterarlo; fam.: un vino che tradisce, che sembra leggero ma in realtà dà alla testa.

3) Rivelare involontariamente qualche cosa che si vorrebbe tenere nascosto, riferito specialmente a intenzioni e sentimenti: ha parlato senza tradire l'emozione; quel gesto di stizza l'ha tradito; anche rifl.: ha cercato di negare ma si è tradito con le sue contraddizioni.