uguàle o eguàle

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agg. e sm. e f. [sec. XIV, latino aequālis, da aequus, uguale].

1) Agg., che possiede esattamente tutte le caratteristiche possedute da un altro, da cui perciò non differisce in nulla; identico, preciso, tale e quale, stesso, medesimo: la mia camicia è uguale alla sua; ho acquistato due regali uguali; tutti sono uguali davanti alla legge;uguali come due gocce d'acqua, assolutamente identici; è uguale, è indifferente: per me partire o restare è uguale!

2) Che si mantiene inalterato; che è sempre lo stesso: il suo carattere è sempre uguale. Di persona che ha un modo di agire costante; essere uguale a se stesso, non mutare pensiero o convinzioni; essere coerente.

3) Di cosa liscia, piatta, uniforme: una pianura uguale; una distesa uguale di acqua; una tinta uguale. Anche fig.: parlare con voce uguale.

4) In matematica, due elementi a e b sono uguali, e si scrive a=b, quando sono legati da una relazione per la quale valgono le tre proprietà caratteristiche dell'uguaglianza. In particolare: A) approssimativamente uguale, simbolo ~, o ≈, si usa per indicare il valore numerico approssimato di una quantità; si ha che A è approssimativamente uguale a B quando è A=B±ε, dove ε è l'errore dell'approssimazione. B) Uguale per definizione, dizione usata per precisare un certo ente quando se ne conosca un altro; cioè, se B è un ente che conosciamo e A è da definire, lo scrivere A=B significa attribuire ad A tutte le caratteristiche di B.

5) Sm. e f., persona o cosa uguale ad altra; che non ha l'uguale, senza uguale, che non ha chi possa uguagliarlo. Anche che è dello stesso livello, delle stesse condizioni: una società di uguali.

6) Il simbolo dell'uguaglianza.

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