ventilazióne

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; da ventilare].

1) Atto, effetto del ventilare.

2) Apporto o ricambio di aria in locali o ambienti al fine di asportarne umidità, calore, polvere, odori, esalazioni ecc. o di mantenervi, ripristinandole continuamente, condizioni particolari.

3) In medicina, ventilazione polmonare, volume d'aria inspirata ed espirata dai polmoni in un minuto primo. Ventilazione : insieme delle tecniche volte a sostenere la funzione respiratoria mediante apposite apparecchiature.

4) In fisiologia animale, l'alternarsi di atti inspiratori ed espiratori negli animali forniti di polmoni o, per analogia, la produzione di correnti d'acqua attraverso le branchie.

5) In etologia, comportamento che consiste nel produrre una corrente di aria o di acqua con varie funzioni.

Etologia

Nei Pesci di diverse famiglie (Gobidi, Blennidi, Pomacentridi, Gasterosteidi) la ventilazione delle uova è un comportamento parentale che si riscontra con maggior frequenza nei maschi che nelle femmine; è stimolato dalla vista delle uova e consiste nell'agitazione delle pinne pettorali, o talvolta della coda, in modo da produrre una corrente d'acqua sulle uova stesse; è particolarmente importante nelle specie che depongono le uova entro nidi o ripari naturali, nelle quali ha la funzione di fornire alle uova un ambiente ben ossigenato e dal quale i cataboliti vengono continuamente allontanati dalla corrente prodotta. Nelle api la ventilazione, effettuata con le ali, appare in due contesti diversi: le operaie guardiane, stazionando all'ingresso dell'arnia con l'addome ben sollevato e rivolto all'esterno, emettono un feromone sociale che si diffonde all'esterno con la corrente prodotta e aiuta le compagne a identificare l'ingresso; in situazioni di pericolo, invece, diffondono un feromone d'allarme all'interno dell'arnia.

Tecnica

Si distinguono: la ventilazione naturale e la ventilazione artificiale. La ventilazione naturale si ottiene per azione del vento o della differenza di temperatura tra l'aria dei condotti di entrata e sfogo. La prima è semplice, efficace ed economica, ma può attuarsi solo in regioni abitualmente ben ventilate: si realizza applicando al locale prese d'aria fisse od orientabili dal vento stesso. La seconda, detta anche convettiva, sfrutta il fatto che la massa d'aria a maggior temperatura (in genere quella dell'ambiente), che è meno densa, tende a innalzarsi richiamando al suo posto aria più densa e più fresca. La ventilazione artificiale, detta anche forzata, si realizza generalmente, utilizzando ventilatori: se l'aria viene immessa nell'ambiente, la ventilazione si dice per compressione o per pulsione; se invece l'aria viene estratta dall'ambiente, la ventilazione si dice per espulsione o a estrazione. La ventilazione per pulsione è maggiormente adottata per gli impianti centralizzati, costituiti da un ventilatore principale, una linea di distribuzione realizzata con tubazioni di forma opportuna ed eventualmente una serie di ventilatori secondari che compensino le perdite di carico lungo la canalizzazione di distribuzione ai locali. La ventilazione degli ambienti deve essere studiata in modo da stabilire il quantitativo d'aria fresca sia in rapporto alle dimensioni degli ambienti sia in funzione dell'eliminazione o diluizione dei prodotti nocivi che si formano nell'ambiente stesso (per esempio gas nelle miniere, esalazioni tossiche in molti reparti industriali, calore, polveri ecc.); sono state elaborate tabelle che stabiliscono i minimi riferiti alla persona e al tipo di ambiente, per esempio 10 m3/h nelle abitazioni, 100 m3/h negli ospedali, 250 m3/h nelle miniere (tali valori aumentano se la temperatura ambientale è elevata). L'immissione dell'aria avviene tramite diffusori, posti all'altezza del soffitto, o in prossimità del pavimento o sul soffitto, provvisti di griglie ad alette orientabili. Nelle miniere la ventilazione avviene per pulsione con ingresso nel pozzo principale ed eventuali ventilatori di estrazione nei pozzi secondari. Negli impianti industriali, oltre ai sistemi con diffusori, si utilizzano camini aspiranti, canne ventilatrici, ventilatori meccanici. Nelle gallerie stradali, se di lunghezza superiore a 300-400 m, subacquee e sotterranee (metrò), dove importante diventa anche la dissipazione del calore, si ricorre a: ventilazione longitudinale, con ingresso d'aria da portali e da pozzi a non più di 800 m l'uno dall'altro; ventilazione trasversale, con ingresso d'aria da bocchette di una condotta collocata nella parte inferiore della galleria; ventilazione semitrasversale con ingresso da una condotta situata sotto il piano viabile. Nelle fognature la ventilazione ha il compito di evitare la formazione di cappe di metano o di altri gas pericolosi e avviene a mezzo di prese d'aria poste nelle strade, di tubi pluviali nelle case, di appositi camini anche scaldati artificialmente alla base. Negli autoveicoli il problema della ventilazione è connesso a quello del riscaldamento; la ventilazione ha anche la funzione di impedire l'appannamento e favorire lo sbrinamento e la sghiacciatura dei cristalli; l'ingresso d'aria fresca avviene attraverso finestrini, bocchette regolabili e deflettori; quello dell'aria calda, in inverno, prelevandola a valle del radiatore, o da uno scambiatore lambito dai gas di scarico, oppure da un apposito radiatorino in cui circola parte dell'acqua di raffreddamento del motore.

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