viscàccia

sf. (pl. -ce) [sec. XIX; da una voce quechua attraverso lo spagnolo vizcacha]. Nome di 5 specie di Roditori Caviomorfi della famiglia dei Cincillidi (Lagostomus maximus e genere Lagidium), diffuse rispettivamente nella pampa argentina e sulle Ande. Lagostomus maximus, la viscaccia di pianura, ha testa larga, alquanto appiattita, munita sul muso di vibrisse e ornata sulle guance da una larga striscia nera, orlata di bianco; il corpo è tarchiato e massiccio lungo fino a 86 cm (20 dei quali sono di coda), e pesante fino a 7 kg, con piedi posteriori lunghi, coda molto pelosa; la fitta pelliccia è grigio-scura superiormente, biancastra di sotto. Vive in gruppi anche numerosi (15-30 capi) in tane (le vizcacheras) con molte entrate. La viscaccia di montagna spetta invece al genere Lagidium con 4 specie che vivono sino a 5000 m sulle Ande di Perú, Bolivia, Cile e Argentina. Di dimensioni inferiori, sono diurne e gregarie, e formano colonie che possono arrivare a 80 individui. Non scavano tane, ma si riparano negli anfratti delle rocce. Cacciati per la carne e la pelliccia, sono in grave pericolo di estinzione. Una specie ancora più grande della viscaccia di pianura (Lagostomus crassus) era un tempo presente in Perù.

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