zìngaro

(ant. o popolare zìngano), sm. (f. -a) [sec. XV; dal greco medievale Atsínganoi, tribù zingaresca dell'Asia Minore]. Appartenente al gruppo etnico degli zingari; la lingua da essi parlata. Frequentemente in similitudini e loc. fig. per lo più spregiative (con allusione ai caratteri e ai costumi veri o presunti di tale popolazione): fare vita da zingaro, spostarsi continuamente da un luogo all'altro; vivere da zingaro, in abitazioni provvisorie o comunque malconce. Non comune come agg., zingaresco: costumi zingari. § Lo zingaro, detto con termine indigeno romesh, è una lingua di tipo indeuropeo, avendo come base un dialetto neoindiano nordoccidentale, su cui si sono sovrapposti elementi persiani, armeni, arabi, turchi, greci, romeni e delle altre lingue con cui gli zingari vennero a contatto nel loro perenne nomadismo. Elementi lessicali zingari sono a loro volta penetrati in altre lingue e specialmente in gerghi romeni, spagnoli e anche italiani. Decisa è stata in ogni tempo l'avversione degli zingari a fissare per scritto la loro lingua che comprende tre gruppi dialettali principali: l'armeno, l'anatolico e l'europeo.

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