Il romanzo cortese e Chrétien de Troyes

In sintesi

Il romanzo corteseIl romanzo cortese si rivolge a una società evoluta e raffinata, è destinato alla lettura privata e pone al centro i valori dell'amore, della grazia e della cortesia. Risponde quindi alle aspirazioni dell'aristocrazia, rappresentandone l'ideale di vita e l'evasione in un universo fiabesco.
I temiDominano l'amore, che consente al cavaliere l'accesso a un mondo più elevato, ed è quindi strumento di arricchimento spirituale, e l'avventura non fine a se stessa, ma intesa come itinerario verso la ricerca di sé.
Il ciclo bretoneÈ costituito da una serie di poemi e romanzi (secoli XII e XIII), incentrati sul re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda.
La leggenda di Tristano e IsottaGiunta nelle frammentarie versioni poetiche del normanno Béroul (circa 1160) e dell'anglonormanno Thomas (circa 1170) propone l'amore come passione irresistibile e il nuovo tipo dell'eroe innamorato e infelice. Ebbe enorme fortuna anche fuori di Francia.
Chrétien de TroyesChrétien de Troyes (circa 1130-1185), uomo di lettere vissuto alle corti di Fiandra e Champagne, è uno dei più grandi scrittori del Medioevo. I suoi capolavori, in ottosillabi a rima baciata, sono i cinque romanzi cortesi: Érec et Énide (circa 1170); Cligès (circa 1176); Lancelot ou Le chevalier à la charrette (tra il 1177 e il 1181); Yvain ou Le chevalier au lion (tra il 1177 e il 1181); Perceval ou Le conte du Graal (dopo il 1181, incompiuto). Le sue opere costituiscono una sintesi originale delle tematiche cortesi e sono considerate fondamentali per l'evoluzione del genere romanzesco in quanto fusione originale e organica di fantastico, osservazione realistica e analisi psicologica.
Maria di FranciaVissuta alla corte di Inghilterra, è autrice dei Lais (1160-1170), brevi poemetti narrativi centrati su una realistica indagine psicologica dell'amore.
Evoluzione del genereNei romanzi del ciclo del Graal, scritti fra il XII e il XIII secolo e incentrati sull'eroe Perceval, l'avventura si trasforma in itinerario iniziatico e mistico-religioso. Autori principali: Gerberto di Montreuil e Robert de Boron. In quelli di Jean Renart (secolo XIII) si abbandona il meraviglioso e si presta attenzione agli aspetti realistici.
Il "Roman de la Rose"Scritto nel secolo XIII, è opera iniziata da Guillaume de Lorris e rappresenta una summa allegorica della tradizione cortese. La parte conclusiva, dovuta a Jean de Meung, ne rovescia il senso perché non considera l'amore un'esperienza privilegiata ed esalta l'uomo e il sapere.