Il romanzo e l'indagine sulla condizione umana

André Malraux

André Malraux (1901-1976), nato a Parigi, studente di lingue orientali, nel 1923 partì per l'Estremo Oriente; in quel viaggio scoprì la crudeltà e l'iniquità dei governi coloniali e decise di impegnarsi nelle lotte rivoluzionarie in Indocina e in Cina. Da quell'esperienza nacquero i due romanzi Les conquerants (I conquistatori, 1928) e La voie royale (La via reale, 1930), in cui compariva uno dei temi centrali della sua narrativa, l'esaltazione dell'avventura, dell'azione eroica come occasione per l'individuo di reagire all'assurdo dell'esistenza, minacciata dalla sofferenza e dalla morte. L'uomo dunque afferma se stesso agendo contro la storia, contro tutte le forme sociali e politiche di umiliazione e asservimento.

Rivoluzione e fraternità

Nel 1933 Malraux pubblicò il suo capolavoro, La condition humaine (La condizione umana), ambientato a Shangai nel 1927. La lotta rivoluzionaria appare l'atto eroico per eccellenza, un eroismo collettivo che si manifesta nella scoperta della fraternità e quindi aspira a un obiettivo che travalica le sue conseguenze sociali: fondare la dignità dell'uomo, rivelargli la propria grandezza. In quei cupi anni anteguerra le sue opere e la sua vita assunsero un alto significato umano e morale. Nel 1935 pubblicò Le temps du mépris (Il tempo del disprezzo), ambientato nella Germania nazista. Nel 1936 si arruolò nelle Brigate internazionali e partecipò alla guerra civile spagnola. Da quell'esperienza nacque il romanzo L'espoir (La speranza, 1937), meditazione morale e politica sulla necessità dell'azione. Arruolato nel 1940, ferito e fatto prigioniero, riuscì a evadere e a raggiungere i gruppi della Resistenza. Di nuovo catturato, fu liberato dai partigiani e assunse il comando della "Brigata Alsace-Lorraine". Le vicende della guerra occuparono un romanzo, La lutte avec l'ange (La lotta con l'angelo), in parte distrutto dalla Gestapo, che l'autore rinunciò a riscrivere. Ne resta una parte, Les noyers de l'Altenburg (I noci dell'Altenburg), pubblicato in Svizzera nel 1943. Alla Liberazione divenne ministro dell'Informazione nel governo provvisorio di De Gaulle (1945-46).

La vittoria sul tempo e sulla morte

Dopo il 1946 Malraux si volse alla riflessione sull'arte (tra gli altri scritti, Le musée imaginaire, Il museo immaginario, 1947; La création artistique, La creazione artistica, 1948; Les voix du silence, Le voci del silenzio, 1951): l'azione e la creazione (quindi l'arte) sono le sole possibilità dell'uomo di negare il destino e di affermare la propria vittoria sul tempo e sulla morte. Nel 1967 apparve la prima parte delle Antimémoires (Antimemorie, 1967, 1974, 1976 postume).

Seppure subordinata alle finalità etiche e metafisiche, la narrativa di Malraux dispone di molteplici registri espressivi: la concisione frenetica dell'intreccio, l'intensità talvolta violenta delle situazioni, i contrasti sapienti conferiscono alle sue opere uno specifico interesse stilistico e artistico. Narrativa dunque dell'intelligenza e della volontà, oscillante tra la scansione rapida e l'oratoria, in difficile equilibrio tra ideologia e linguaggio.