Gli esiti recenti della narrativa

Georges Simenon

Georges Simenon (1903-1989), nato a Liegi, si trasferì a Parigi nel 1922. Pubblicò nel 1931 il primo volume di una lunga serie di romanzi polizieschi profondamente innovativa del genere. Rompendo con la tradizione del romanzo popolare, imperniato sulle improbabili avventure di banditi o investigatori, e scostandosi decisamente dalla tradizione anglosassone del romanzo-enigma risolto in uno spazio chiuso e come un puzzle, Simenon inventò la figura del celebre commissario Maigret, capace di convivere con il dubbio e l'incertezza, che si immerge nel caso aderendo all'ambiente del crimine, informandosi sulla vita della vittima, in una sorta di identificazione, fino a intuire i meccanismi del delitto. Simenon esplora con lingua semplice e spoglia gli ambienti sociali più vari (periferie urbane, cittadine di provincia), rappresentando con grande efficacia narrativa e poetica il tragico destino degli individui. Oltre alle inchieste di Maigret (tra cui: Port des brumes, Porto delle nebbie, 1932; Le chien jaune, Il cane giallo, 1936; L'affaire Saint-Fiacre, Il caso Saint-Fiacre, 1957), Simenon ha scritto numerosi e buoni romanzi non polizieschi (Le testament Donadieu, Il testamento Donadieu, 1937; La Marie du port, La Maria del porto, 1938; La neige était sale, La neve era sporca, 1948; La mort de Belle, La morte di Belle, 1960; Le train, Il treno, 1961), che riprendono le tematiche a lui care, in particolare il tema della solitudine, in una dimensione narrativa più ampia.