Gli esiti recenti della narrativa

I narratori più recenti

Alla fine del Novecento si sono nettamente affermati narratori di varia ispirazione.

Philippe Sollers (1936), principale animatore della rivista "Tel Quel" dal 1960 al 1982, nei suoi numerosi romanzi si è accostato allo sperimentalismo, approdando alla rivoluzione della "scrittura testuale" (Paradis, Paradiso, 1981; Femmes, Donne, 1983; Portrait du joueur, Ritratto del giocatore, 1984; La fête à Venise, La festa a Venezia, 1991). Ha pubblicato nel 2007 le sue memorie  dal titolo Un vraie roman (Un vero romanzo).

Pascal Quignard (1948), dopo ampi romanzi di ambientazione storica (Les escaliers de Chambord, Le scale di Chambord, 1989; Tous les matins du monde, Tutti i mattini del mondo, 1991), ha pubblicato L'occupation américaine (Sogno di un nuovo mondo, 1994), breve romanzo che rievoca le intense scoperte dell'adolescenza.

Jean-Luc Benoziglio (1941), riallacciandosi a Queneau per lo humour e a Carroll per il gusto del nonsense, si è imposto per lo stile che ricorre alla "logica assurda", fatta di sproloqui e bisticci senza nesso (La boîte noire, La scatola nera, 1975; Cabinet portrait, 1980, premio Médicis).

Patrick Modiano (1945) tratteggia nei suoi romanzi un universo inquieto, enigmatico e realistico, che sottolinea l'incertezza esistenziale (fa gli altri, Place de l'Étoile, 1968; La ronde de nuit, Ronda di notte, 1969; Rue des Boutiques obscures, Via delle Botteghe oscure, 1978; Voyage de noces, Viaggio di nozze, 1990).

Daniel Pennac (1944), prendendo le mosse da un intrigo poliziesco, celebra il mito della solidarietà urbana perduta e della possibile integrazione tra le razze nella fortunata quadrilogia romanzesca di Malaussène, di professione capro espiatorio, nella banlieue parigina di Belleville (Au bonheur des ogres, Il paradiso degli orchi, 1985; La fée carabine, La fata carabina, 1987; La petite marchande de prose, La prosivendola, 1989; Monsieur Malaussène, 1995).

Didier Daenincks (1949), autore di romanzi e racconti (La mort n'oublie personne, La morte non dimentica nessuno, 1989; Le facteur fatal, Il fattore fatale, 1990; Zapping, 1992), ha utilizzato spesso l'intreccio "nero" o poliziesco, con soluzioni mai consolatorie, in un universo spietato e amaro dove unica giustizia è la morte. 

Le Clézio

Jean-Marie-Gustave Le Clézio (1940), di Nizza, si impose giovanissimo con il romanzo Le procès-verbal (Il verbale, 1963), vicino alle esperienze del nouveau roman, storia di un uomo rinchiuso volontariamente in una casa abbandonata, senza passato e senza futuro. Pubblicò poi La fièvre (La febbre, 1965), Le déluge (Il diluvio, 1966), nei quali la scrittura tenta di accordarsi all'infinita ricchezza delle percezioni. Nelle opere successive la singolare narrativa di Le Clézio si è aperta al recupero di alcuni nuclei tematici più tradizionali, come l'avventura, l'erranza, il lirismo e la poesia dei grandi spazi, accogliendo la suggestiva influenza di Conrad e J. Giono (Voyage de l'autre côté, Viaggio dall'altra parte, 1976; Désert, Deserto, 1980; Étoile errante, Stella errante, 1992), Ourania (2005).

Louis-René des Forêts

Fin dalla pubblicazione dei primi testi, Les mediants (I mendicanti, 1943) e Le bavard (Il chiaccherone, 1946), Louis-René des Forêts (1918-2000) viene riconosciuto da Blanchot, Queneau e Bataille come un futuro classico. Dopo La chambre des enfants (La camera dei ragazzi) nel 1960, rimarrà in silenzio per più di trent'anni, durante i quali elabora e rielabora un'autobiografia frammentaria intitolata Ostinato, la cui ultima versione è apparsa nel 1997. Il pudore infinito di questa confessione sposta l'attenzione dall'aneddoto all'essenziale - il mistero dell'infanzia e il rapporto con il linguaggio -, mentre l'incompiutezza proclamata associa il lettore alla ricerca ostinata dell'emozione originale.

Michel Houellebecq

Michel Houellebecq (1958) reinterpreta il ruolo dello "scrittore famoso" con dichiarazioni provocatorie - che gli valgono processi molto mediatici - e performace poetiche per intenditori. I suoi romanzi trattano però argomenti contemporanei con una pertinenza quasi visionaria, dal lavoro globalizzato (Extension du domaine de la lutte, Estensione del dominio della lotta, 1994) al sesso disincantato (Les Particules élémentaires, Le particelle elementari, 1999), al terrorismo (Plate-forme, Piattaforma, 2001) e alla clonazione (La possibilité d'une île, La possibilità di un'isola, 2005).