La saggistica e la storiografia

In sintesi

L'età vittorianaDurante il lungo regno della regina Vittoria (1832-1901) l'Inghilterra attraversa un periodo di stabilità, floridezza economica ed espansione commerciale e coloniale; la società, però, presenta lacerazioni sociali, psicologiche e culturali che vengono risolte con faticosi compromessi e precari equilibri tra ipocrisia e realtà dello sfruttamento, fede e scienza. Si evidenzia il divario tra classi ricche e povere.
La saggistica e la storiografia MacaulayThomas Babington Macaulay (1800-1859) è il classico razionalista borghese vittoriano che crede nel progresso e nella prosperità dello sviluppo industriale, nella democrazia e nelle riforme. Opera: La storia d'Inghilterra (1849-61).
CarlyleThomas Carlyle (1795-1881) attacca la tradizione liberale vittoriana criticando la democrazia e la civiltà industriale; si converte a una forma di spiritualimo etico e teistico. Introduce il culto dell'"eroe", leader mandato dal cielo destinato a far funzionare le nazioni. Opere: traduzioni di poeti dal tedesco e saggi storici sulla rivoluzione francese, Cromwell e Federico il Grande.
RuskinJohn Ruskin (1819-1890) come Carlyle si contrappone al materialismo e all'utilitarismo della civiltà industriale, causa della degradazione della personalità umana. Propone l'arte come soluzione alle brutture e ai mali del mondo. Opere: saggi di critica d'arte (Pittori moderni, 1843-60) ed economico-sociali (Munera pulveris, 1862-72; Fors clavigera, 1871-84).
ArnoldMatthew Arnold (1822-1888), poeta e primo critico moderno, punta al superamento della poesia romantica in favore di una nuova forma di classicismo; si oppone all'ottimismo, al materialismo dell'età vittoriana: il progresso deve essere un mezzo, non il fine. Nella Funzione della critica al tempo attuale (1864) afferma che la funzione della critica è quella di vedere le cose come realmente sono in tutti i campi del sapere umano. Le opere poetiche rivelano una personale vena elegiaca.