La rinascita del teatro e George Bernard Shaw

La rinascita del teatro

Nel panorama del teatro inglese, fra le opere del settecentesco Sheridan e quelle di O. Wilde e B. Shaw, di fine Ottocento, non emersero grandi personalità. I poeti romantici e vittoriani che scrivevano per il teatro, da Wordsworth a Coleridge, da Byron a Shelley, Tennyson, Browning e Swinburne, crearono opere più adatte alla lettura che alla rappresentazione. Per diversi anni il teatro inglese produsse solo farse grossolane e leziosi melodrammi a effetto. Grande influenza ebbe, negli anni Ottanta, la scoperta delle opere del drammaturgo norvegese Henrik Ibsen (1828-1909), uno dei maggiori esponenti del teatro naturalistico. Il teatro vittoriano acquistò maggiore sottigliezza intellettuale, arricchendosi di nuove risorse tecniche e di problematiche morali più attuali, solo con H.A. Jones (1851-1929) e A.W. Pinero (1855-1934), i quali, pur non possedendo l'arguzia di Wilde e di Shaw, tentarono, con opere precise nella costruzione e svelte nei dialoghi, di sfuggire agli schemi del dramma contemporaneo e alle convenzioni della tradizione melodrammatica.

Henry Arthur Jones (1851-1929) scrisse Breaking a butterfly (Spezzando le ossa a una farfalla, 1884), Saints and sinner (Santi e peccatore, 1884) e i "drammi a tesi" The crusaders (I crociati, 1893) e The case of the ribellious Susan (Il caso della ribelle Susanna, 1894), su problematiche della middle class. L'opera migliore di Arthur Wing Pinero (1855-1934), che si occupò soprattutto del rapporto fra uomo e donna, è The second Mrs. Tanqueray (La seconda signora Tanqueray, 1893).