I narratori minori tra Nord e Sud

Alla vigilia della guerra di secessione, si intensificò l'opera degli abolizionisti: apparve così una serie di scritti, spesso dagli accesi toni polemici, legati alle circostanze, che veicolavano un messaggio e un linguaggio deciso, con accentuazioni etico-civili e proclamazioni di libertà e fideismo democratico, non esenti da eccessi sentimentali e declamatori.

Sul tema della schiavitù si fece strada anche un filone tendente al sentimentalismo, che trovò efficace strutturazione nel romanzo Uncle Tom's cabin (La capanna dello zio Tom, 1851-52) della narratrice Harriet Beecher Stowe (1811-1896), un testo dapprima pubblicato a puntate sul "National Era" di Washington che ebbe una funzione di primaria importanza nella battaglia antischiavista e un enorme successo, con traduzione in molte lingue. Il sentimentalismo non impediva un'analisi non fittizia delle condizioni di vita degli schiavi neri nel Sud e delle loro forme di sensibilità.

All'interno della cultura dominante del New England cominciarono a sorgere sintomi di inquietudine e di apertura verso nuovi orizzonti; crebbe l'interesse per i problemi delle classi lavoratrici e persino un discendente di una delle più aristocratiche famiglie di Boston, Francis Parkman (1823-1893), nel suo studio The California and Oregon trail, (La via alla California e all'Oregon, 1849), diede una descrizione di prima mano dei costumi dei Sioux e dei Pawnee.

Nel Sud la vita culturale si svolgeva da una parte lungo i moduli di un romanticismo di maniera, sui modelli di Byron e W. Scott, ma dall'altra rimaneva legata a un'eredità di cultura classico-oratoria, che in un certo senso "giustificava" l'istituzione schiavistica. Anche al Sud era presente una letteratura di frontiera, spesso appoggiata a tradizioni orali, di folclore colorito, crudo e insieme umoristico. Grande circolazione ebbe The Yemassee (1835), un romanzo di guerriglia con gli indiani di William Gilmore Simms (1806-1870), prolifico autore apprezzato anche da Poe per alcune sue puntate nell'orrore e nel fantastico. Al modello di J.F. Cooper, al quale anche Simms non fu estraneo, si ispirò il giornalista e politico John Pendelton Kennedy (1795-1870), protettore di Poe, che oltre al romanzo di frontiera Horsoe Robinson (Robinson ferro di cavallo, 1835) scrisse una raccolta di bozzetti sulla vita di piantagione in Virginia.