La grande narrativa dell'Ottocento: Hawthorne, Poe, Melville

In sintesi

HawthorneNathaniel Hawthorne (1804-1864) nasce a Salem da un'antica famiglia puritana e rimane orfano del padre a quattro anni. Vive isolato pubblicando articoli e scrivendo le sue opere. Nel 1841 vive per qualche mese a Brook Farm, una comunità di trascendentalisti, e nel 1842 si sposa con Sophia Peabody, anch'essa trascendentalista. Muore a Plymouth.
Le opereLe raccolte di racconti Racconti narrati due volte (1837) e Muschi di un vecchio presbiterio; i romanzi Fanshawe (1828), il suo capolavoro La lettera scarlatta (1850), La casa dei sette abbaini (1851), Il fauno di marmo (1860); i Taccuini postumi (1868, 1870, 1871).
Le tematicheLa realtà storico-politica del New England, la profonda passione morale, la riflessione sulla drammatica lotta fra il bene e il male, il senso del peccato e la necessità dell'espiazione.
PoeEdgar Allan Poe (1809-1849), considerato uno dei maestri della narrativa moderna nel mondo, nasce a Boston e vive una giovinezza inquieta, dedito al gioco e all'alcol. Nel 1836 sposa la cugina tredicenne Virginia Clemm, malata di tubercolosi, il modello di tante sue eroine esangui e fragili. Nel 1845 pubblica la lirica Il corvo, che gli apre la via al successo, ma le ricorrenti crisi di alcolismo lo portano alla morte, a quarant'anni, a Baltimora.
Le opereI Racconti straordinari, che raccolgono le due raccolte Storie del grottesco e dell'arabesco (1840) e Racconti (1845) fra i quali alcuni che preludono ai moderni romanzi polizieschi; l'unico romanzo, Le avventure di A. Gordon Pym (1839). Poe intende produrre nel lettore il massimo dell'effetto, eliminare qualsiasi significato aggiuntivo che non sia il testo stesso. Nei racconti, costruiti con atmosfere cupe e impressionanti, egli traccia un quadro dell'uomo lacerato fra il desiderio di sopravvivenza e l'istinto segreto di autodistruzione.
La poesiaDel 1845 è la più popolare raccolta, Il corvo e altre poesie, che sviluppa soggettivismo lirico, echi fonico-musicali e allusività simboleggianti, con grande controllo emotivo e consapevolezza stilistica.
MelvilleHerman Melville (1819-1891) nasce a New York da un ricco mercante che vantava nobili origini. Nel 1832 muore il padre e per le difficoltà finanziarie si cerca un'occupazione. Nel 1841 si imbarca su una baleniera, ma diserta e vive per un certo periodo nelle isole Marchesi. Tornato in patria, scrive sette romanzi in sette anni. Nel 1851 conclude il suo capolavoro, Moby Dick, che però non è compreso dal pubblico. Rinuncia al successo e riduce l'attività letteraria. Muore dimenticato da tutti.
I romanziTypee (1846), Omoo (1847), Mardi (1849) sono ispirati ai mari del Sud. Moby Dick (1851), il suo capolavoro, racconta la caccia-sfida a una misteriosa balena bianca da parte del capitano Achab e del suo equipaggio, permettendo a Melville di offrire un racconto simbolico dei diversi comportamenti dell'individuo di fronte al bene e al male, con il mare come unico luogo/non-luogo di ricerca della verità. Il romanzo autobiografico Pierre, o le ambiguità (1852); la raccolta I racconti della veranda (1856), tra cui spicca Benito Cereno; e l'ultimo romanzo Billy Budd, gabbiere di parrocchetto (1924 postumo).