La trasformazione di una nazione e Mark Twain

Introduzione

Fra il 1860 e il 1900 l'America si trasformò con incredibile rapidità: la sua popolazione, raddoppiatasi, si riversò in massa nelle città, creando giungle urbane; il trauma della guerra civile ebbe strascichi laceranti e pose i problemi della ricostruzione del Sud e della condizione della popolazione di colore. Soprattutto, alla fine del secolo si esaurì la "frontiera", quella zona non colonizzata dell'Ovest, che era stata il mito di intere generazioni. In letteratura il trascendentalismo e il romanticismo furono soppiantati da varie forme di realismo.

Dall'Ovest emersero sempre più numerosi scrittori che, ignari dei canoni estetici teorizzati dalla cultura ufficiale dell'Est, utilizzavano un colorito linguaggio locale, adatto anche per esprimere il folclore, le leggende e tutti gli atteggiamenti che la vita nelle zone ancora vergini aveva generato. Da questo retroterra culturale mosse Mark Twain, ma, se le sue prime opere furono caratterizzate dall'umorismo di frontiera, i suoi romanzi maggiori misero in evidenza l'inquietudine di un'America alle prese con molteplici problemi di identità.