L'opera russa

L'Ottocento fu soprattutto il secolo in cui la musica colta russa assunse una fisionomia propria (pur in un tributo più o meno profondo alle correnti occidentali). Iniziatori della scuola nazionale furono A.S. Dargomyzskij (1813-1869), con gli originali e arditi drammi musicali Rusalka e Il convitato di pietra, e M.I. Glinka (1804-1857), creatore dell'opera nazionale con Una vita per lo zar e Ruslan e Ludmilla, nelle quali recuperò originalmente il folclore russo.

La loro eredità fu raccolta dal Gruppo dei Cinque, costituito da M.A. Balakirev (1836-1910), T.A. Kjui (1835-1918), A.P. Borodin (1833-1887), N.A. Rimskij-Korsakov (1844-1908) e M.P. Musorgskij (1839-1881), che si ispirò largamente, soprattutto nell'opera, al patrimonio popolare.

Aleksandr Borodin

Nonostante i suoi precocissimi interessi musicali, Aleksandr Porfir'evic Borodin (San Pietroburgo 1833-1887) si laureò in medicina, fece per due anni pratica ospedaliera e dall'età di 28 anni insegnò chimica all'Accademia di Medicina di Pietroburgo. Accanto alla carriera scientifica, che continuò brillantemente per tutta la vita, studiò da autodidatta pianoforte, flauto e violoncello; divenne amico di M.P. Musorgskij e nel 1862 di M.A. Balakirev, dal quale ebbe lezioni di armonia e composizione. Con essi, con T.A. Kjui e con N. Rimskij-Korsakov costituì in seguito il famoso Gruppo dei Cinque. Durante un soggiorno a Weimar (1877), Borodin strinse amicizia con F. Liszt; nel 1885-86 fu in Belgio, dove sue musiche furono eseguite con lusinghiero successo. Non fu autore molto prolifico, ma le sue composizioni rivelano tutte grande originalità, sia nella concezione formale, sia in quella armonica e timbrica. Particolarmente felice fu soprattutto la sua vena melodica, ispirata ora al modello occidentale di R. Schumann e Liszt (autori amatissimi da Borodin), ora all'orientalismo dei canti popolari russi. Testimonianza più valida in tal senso è l'opera Il principe Igor (rappresentata postuma nel 1890 a cura di Rimskij-Korsakov e A.K. Glazunov), autentica epopea musicale russa, di cui le Danze polovesiane costituiscono forse il momento culminante. Altissimo è anche il livello artistico delle tre sinfonie (la Terza, incompiuta, venne completata da Glazunov), del magistrale schizzo sinfonico Nelle steppe dell'Asia centrale e del Secondo quartetto per archi. Sempre interessanti sono il resto della produzione cameristica e i pezzi per piano.

Nicolaj Rimskij-Korsakov

Nicolaj Andreevic Rimskij-Korsakov (Tihvin, Novgorod 1844 - Ljubensk, Pietroburgo 1908) seguì la carriera di ufficiale di marina fino al 1864, senza tralasciare gli studi musicali. I contatti con M.A. Balakirev prima (1864) e con M.P. Musorgskij poi (1871-72) segnarono momenti salienti nella sua formazione stilistica, tesa a valorizzare la musica nazionale russa, sulle orme di M.I. Glinka. Membro del Gruppo dei Cinque, ne influenzò la produzione quando, accostatosi alla musica occidentale sotto la guida di P.I. Cajkovskij, finì con l'accettarne, almeno nella forma, alcuni moduli. Nel 1871 fu chiamato a insegnare composizione al conservatorio di Pietroburgo e, nel 1874, succedette a Balakirev come direttore della Scuola Libera di Musica, di cui diresse, anche all'estero, i concerti russi. Dal 1883 al 1894 diresse, con Balakirev, la Cappella Imperiale. Nello stesso periodo, entrò nel circolo formatosi intorno all'editore pietroburghese M.P. Beljaev, di indirizzo culturale filoccidentale e quindi sostenitore delle nuove correnti musicali contrastanti con la poetica dei Cinque. Ciò lo portò a una definitiva rottura con Balakirev. Nel 1905 fu sospeso dall'insegnamento per aver appoggiato, durante i moti antizaristi, alcune rivendicazioni democratiche degli studenti, che rifiutavano, fra l'altro, il controllo della Società di Musica Imperiale sul conservatorio. Reintegrato nella carica dopo qualche mese, continuò fino alla morte l'attività artistica e didattica contribuendo a dare alla Russia una valida scuola, fiorita con i suoi allievi S.S. Prokof'ev, A.K. Glazunov, A. Ljadov, A.T. Grecaninov, M.M. Ippolitov-Ivanov e I. Stravinskij.

Rappresentante della molteplicità di relazioni che intercorsero fra impressionismo francese e scuola russa, Rimskij-Korsakov fu abilissimo strumentatore (fra l'altro, ristrumentò il Boris Godunov di Musorgskij), sensibile alla caratterizzazione degli impasti orchestrali (anticipando C. Debussy) e alla valorizzazione del ritmo (influenzando Stravinskij nei primi balletti). Scrisse 16 lavori per il teatro (fra i quali spiccano La fanciulla di neve, 1882; Sadko, 1898; La fiaba dello zar Saltan, 1900; Il gallo d'oro, 1905; La leggenda della città invisibile di Kitez, 1907), caratterizzati da una fusione fra la tradizione del realismo letterario russo e un'originalissima vena fantastica e fiabesca. è autore di composizioni sinfoniche (tra cui 3 sinfonie e il Capriccio spagnolo, 1887); della suite Shéhérazade (1888) e dell'ouverture La grande Pasqua russa (1888); inoltre, scrisse un gran numero di opere corali e da camera. Lasciò anche opere didattiche (Trattato d'armonia, 1884; Trattato di orchestrazione, 1913 postumo) e un volume di memorie (La mia vita musicale, 1909 postumo).