Èboli
Indicecomune in provincia di Salerno (27 km), 145 m s.m., 137,80 km², 35.842 ab. (ebolitani), patrono: san Vito (15 giugno).
Cittadina della piana del fiume Sele, posta sul versante meridionale dei monti Picentini. È l'antica città lucana di Eburum, divenuta municipio romano dopo la seconda guerra punica. Distrutta da Alarico (410), entrò a far parte del Principato di Salerno. Il feudo fu conteso tra Enrico IV di Svevia e Tancredi di Lecce. Nel 1556 passò ai De Silva e, poi, ai Grimaldi di Genova e ai Doria. Fu danneggiato dal terremoto del 1980.§ Vari i monumenti risalenti al Medioevo: il castello Colonna (edificato su un forte longobardo nel sec. XV), con torri restaurate su disegno di Luigi Vanvitelli; la chiesa gotica di San Francesco (sec. XIV, restaurata nel sec. XX); e la notevole basilica normanna di San Pietro alli Marmi (sec. XI), con campanile di stile arabo-siculo, affreschi medievali nell'abside e, nella cripta, un crocifisso ligneo secentesco. La collegiata di Santa Maria della Pietà (1782) presenta un campanile quadrato a tre piani e, all'interno, una notevole cantoria con organo, una statua in legno di San Vito (sec. XIV) e un gruppo ligneo (Pietà) della fine del Seicento. Il santuario dei Santi Cosma e Damiano, che nella forma attuale risale alla metà del sec. XX, ha l'interno ricoperto da mosaici. Nell'ex convento di San Francesco (sec. XIII) ha sede il Museo Archeologico della Media Valle del Sele.§ Compongono il quadro economico l'agricoltura (olive, legumi, ortaggi e frutta, soprattutto pesche), il florovivaismo e l'industria, che opera nei settori metalmeccanico, zootecnico, lattiero-caseario (mozzarella di bufala DOP), conserviero e dei materiali da costruzione (calcestruzzo). È sviluppata la lavorazione artigianale di legno, ferro, vetro e cuoio.§ Il paese lega il suo nome al famoso romanzo di Carlo LeviCristo si è fermato a Eboli (1945). Vi nacquero il poeta Pietro da Eboli (fine sec. XII) e il missionario Matteo Ripa (1682-1746).