Dovàdola
Indicecomune in provincia di Forlì-Cesena (19 km da Forlì), 140 m s.m., 38,77 km², 1575 ab. (dovadolesi), patrono: sant’ Andrea (30 novembre).
Centro sulla destra del fiume Montone. Deriva il nome dalla localizzazione tra due guadi (Duo vadora) del fiume. Appartenne alla Chiesa di Ravenna, che lo concesse in feudo al conte Lamberto e successivamente ai duchi Traversari. Alla fine del sec. XII appartenne ai conti Guidi di Modigliana; conquistato nel 1351 dagli Ubaldini Ordelaffi, tornò ai conti di Dovadola (1358) e passò quindi a Firenze (1468), di cui seguì le vicende.§ La parrocchiale, con un antico campanile, sorge sul luogo dell'abbazia di Sant'Andrea, fondata dai monaci cluniacensi nel sec. XI e poi appartenuta ai cistercensi. La rocca dei conti Guidi (sec. XIII) conserva tratti bastionati, il maschio quadrato, le cilindriche torri dette “della Colombaia” (sec. XII) e “della Casaccia”.§ L'economia produce frutta, uva e foraggi per l'allevamento bovino, suino e avicolo; in crescita le attività industriali legate alla produzione di calzature, mobili, materiali da costruzione e serramenti.