Italiana, Repùbblica (1802-1805)
denominazione della Repubblica succeduta alla Repubblica Cisalpina. Il 26 gennaio 1802 la Consulta di Lione, assemblea dei più eminenti personaggi filonapoleonici della Repubblica Cisalpina, approvò il progetto francese di trasformare quest'ultima nella Repubblica Italiana, la cui giurisdizione si esercitava sui territori compresi tra il Sesia e l'Adige, sull'attuale Emilia-Romagna e su una ristretta parte settentrionale delle attuali Toscana e Marche. Palesemente soggetta agli interessi della Francia scaturita dalla Rivoluzione, la Repubblica Italiana ebbe per presidente Napoleone, acclamato a tale carica dalla Consulta di Lione, e per vicepresidente il milanese Francesco Melzi D'Eril. I titolari dei dicasteri e delle più alte cariche della magistratura avrebbero dovuto essere nominati da una camera di 21 membri eletti a loro volta dalle assemblee dei rappresentanti dei possidenti, dei commercianti e dei dotti. Questo schema costituzionale sopravvisse solo formalmente alla trasformazione della Repubblica Italiana nel Regno d'Italia avvenuta nel 1805.