locativo²

agg. e sm. [sec. XIX; dal latino locus, luogo, sul modello di accusativo, ablativo, ecc.]. Caso della flessione nominale che indica lo stato in luogo e il tempo determinato. In alcune lingue indeuropee questo caso si è conservato fino ai nostri giorni (come nelle lingue slave e baltiche), in altre è scomparso già in epoca antica, fondendosi generalmente con un altro caso, o è sopravvissuto come un resto fossile. In latino il locativo, la cui funzione è stata espressa con l'ablativo preceduto da in, è rimasto nei nomi di città e di piccole isole che siano singolari della I e II declinazione e in pochi altri nomi comuni come ruri (in campagna), humi (a terra), domi (a casa) e, in certe locuzioni, belli (in guerra).

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